Studenti, oggi lo sciopero in Italia per la scuola e il clima. A Roma il "No Meloni Day"
CronacaPromossa da Fridays for Future e dall’Unione degli Studenti, l'astensione coinvolge tutte le scuole italiane. Da Milano a Torino e da Roma a Napoli, i giovani scendono in piazza per chiedere “una nuova formazione, con la scuola di Valditara e l'università della Bernini, per la Palestina libera, per un nuovo mondo”, ha detto Opposizione Studentesca d'Alternativa. La protesta riguarda anche i cambiamenti contro l’emergenza climatica
Gli studenti di tutta Italia si fermano. Per la giornata di oggi, 14 novembre, è stato proclamato uno sciopero studentesco che, promosso da Fridays for Future e dall’Unione degli Studenti, coinvolge tutte le scuole italiane, i dipendenti e gli alunni. Da Milano a Torino e da Roma a Napoli, i giovani scendono in piazza per chiedere “una nuova formazione, con la scuola di Valditara e l'università della Bernini, per la Palestina libera, per un nuovo mondo”, ha riferito Opposizione Studentesca d'Alternativa. La protesta riguarda anche i cambiamenti contro l’emergenza climatica, mentre a Roma gli studenti sfilano in corteo per il "No Meloni day".
Lo sciopero del 14 novembre
L'astensione, la prima delle tre agitazioni programmate fino alla metà di dicembre, è accompagnata dallo slogan “Un’altra scuola, un altro mondo è possibile”. L'Unione degli Studenti richiama così l’attenzione sulle politiche scolastiche e sulle difficoltà quotidiane del mondo dell’istruzione. “In un momento in cui le riforme diventano sempre più repressive, è fondamentale ricordare che un modello di scuola diverso è possibile”, ha detto il coordinatore nazionale Tommaso Martelli. “Il 14 novembre lo diremo chiaramente alla presidente Meloni, al ministro Valditara e a tutte le istituzioni del Paese”, ha aggiunto.
A Roma per il "No Meloni Day"
A Roma, gli studenti hanno sfilato in corteo per il "No Meloni day" da Piramide verso il ministero dell'Istruzione e del Merito, in viale di Trastevere. Una volta arrivati davanti al Mim, "chiederemo di essere ricevuti da Valditara, l'unico che non ci ha mai incontrato", ha detto il coordinatore nazionale dell'Unione degli studenti, Tommaso Martelli. I manifestanti hanno raggiunto poi la sede del Ministero senza disordini. "Continueremo a bloccare le strade contro questo governo", hanno detto gli studenti, esponendo cartelli con scritto "Soldi alla scuola non alla guerra". Vicino a un palo sono stati appoggiati i fantocci ripieni di carta con i volti della premier Meloni, della ministra Bernini e del senatore Gasparri. "Contro la finanziaria di guerra vogliamo minimo 20 miliardi per università e ricerca", si legge su un altro cartello di Cambiare Rotta. Tra i manifestanti anche i ragazzi di Fridays for future che tornano in piazza per il clima.
Tensioni e cariche a Bologna
Tensione e cariche a Bologna, dove un corteo di collettivi ha sfilato in protesta verso la zona di BolognaFiere per contestare i ministri ospiti all'assemblea Anci. Al grido di "nessuno spazio a Bologna per i ministri di guerra e di genocidio" diverse centinaia di manifestanti si sono raccolti in presidio, a piazza Verdi a Bologna, prima di avviare il corteo. Al ponte di San Donato, la polizia in tenuta antisommossa ha bloccato i manifestanti a metà del ponte, impedendo il passaggio. C'è stato qualche tafferuglio con i manifestanti che hanno provato a passare. La testa del corteo ha provato a sfondare, le forze dell'ordine hanno fatto retrocedere gli attivisti. Dopo una carica, i manifestanti hanno fronteggiato i poliziotti gridando "corteo, corteo".
Il corteo contro il governo a Bologna
Presenti i collettivi Cambiare Rotta, il partito Potere al Popolo, Giovani comunisti, e diversi collettivi universitari, tra cui Osa. L'obiettivo, dicono i presenti tenendo strette in mano le bandiere che recitano lo slogan "no Meloni day" e "blocchiamo tutto per un mondo migliore", è quello di "procedere in corteo il più vicino possibile all'Anci, per fare ascoltare alle migliaia di sindaci e amministratori lì riuniti le nostre rivendicazioni". Diverse le forze dell'ordine dispiegate in giro per la città, soprattutto nella zona fieristica, dove saranno presenti diversi ministri, tra cui quello dell'Interno Matteo Piantedosi. Oggi "è la giornata internazionale dello studente e ricordiamo che questo governo è non solo complice del genocidio a Gaza, investendo nel riarmo, ma anche responsabile di tagli, nella finanziaria, sul sociale, comparto scuola compresa", urlano ai megafoni i manifestanti.
Studenti con un bavaglio bianco davanti alla prefettura di Milano
Alcuni studenti del corteo dei Collettivi milanesi si sono posizionati davanti alle transenne presidiate dalle forze dell'ordine all'imbocco di via Monforte a Milano, dove ha sede la prefettura. I manifestanti hanno indossato un bavaglio bianco davanti alla bocca, al grado di "Non chiuderete la bocca alla nostra protesta".
A Torino cortei di studenti e Fridays for Future
Il corteo studentesco a Torino, che ha visto sfilare circa 1.300 partecipanti, ha bruciato alcuni cartelli contro la guerra, davanti alla sede territoriale del ministero dell'Istruzione, in corso Vittorio Emanuele II. Scritte con minacce alla premier sono state fatte davanti alle Ogr. In corteo erano presenti studenti dei collettivi ambientalisti e di quelli delle scuole superiori. Divisi in due spezzoni che hanno preso percorsi differenti, da una parte i Fridays for Future e dall'altra i collettivi studenteschi.
Fridays for Future: “La politica non parla di crisi climatica”
Per gli attivisti di Fridays for Future, l'astensione rappresenta un'occasione per riportare l'attenzione sull'emergenza del cambiamento climatico. “La politica non parla di crisi climatica, e bisogna riportare il tema al centro del dibattito pubblico”, ha detto Marzio Chirico, portavoce del movimento.
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