Napoli, uomo di 35 anni muore in ambulanza dopo essere stato colpito col taser

Cronaca
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Secondo una prima ricostruzione, i militari sono intervenuti a seguito di una segnalazione per una lite in famiglia. Avrebbero tentato di bloccarlo più volte senza successo e, alla fine, avrebbero utilizzato il taser, secondo le procedure previste dalla legge. Il 35enne è deceduto in ambulanza

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Un uomo di 35 anni è morto a Napoli dopo essere stato colpito con un taser dai carabinieri. Secondo una prima ricostruzione, i militari sono intervenuti a seguito di una segnalazione per una lite in famiglia. Avrebbero tentato di bloccarlo più volte senza successo e, alla fine, avrebbero utilizzato il taser seguendo le procedure di utilizzo previste dalla legge, come riferito da fonti investigative. Il 35enne è deceduto in ambulanza mentre veniva trasportato in ospedale. 

La ricostruzione

I fatti hanno avuto luogo intorno alle 8.40, quando una pattuglia della Radiomobile è intervenuta in via Fornelli a seguito di segnalazioni di urla di una donna e della figlia, trovate in casa con un uomo completamente nudo e in evidente stato di alterazione che ha aggredito i carabinieri. I militari, non trovando il modo per calmarlo, prima hanno utilizzato lo spray al peperoncino senza apprezzabili risultati e quindi, seguendo le procedure di utilizzo previste dalla legge, hanno sparato un colpo di taser. Malgrado l'utilizzo dello strumento, non è stato raggiunto lo scopo prefisso e l'uomo è stato immobilizzato solo dopo l'arrivo di ulteriori rinforzi. La persona, un italiano di origini africane, è stata bloccata ed è stata quindi presa in carico dal 118, ma è deceduta durante il trasporto. La salma è stata sequestrata per essere sottoposta a autopsia.

Giec: "Defibrillatori a tutte forze dell'ordine"

il presidente del Gruppo di Intervento Emergenze Cardiologiche (Giec), Maurizio Santomauro, e il suo omologo del Sis 118 Mario Balzanelli hanno inviato una lettera al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi proponendo di fornire "defibrillatori a tutte le forze dell'ordine". "Alla luce delle evidenze scientifiche", deve essere sottolineata "l'esistenza di un potenziale rischio di arresto cardiaco correlato all'uso della pistola elettrica taser che potrebbe generare un'aritmia letale e provocare un decesso non voluto da parte di chi la usa", hanno riferito. "Proponiamo che nella dotazione standard di tutti gli equipaggi delle Forze dell'Ordine dotate di taser di un defibrillatore semiautomatico e i cui agenti dovrebbero essere periodicamente addestrati e certificati nelle procedure di rianimazione cardio-polmonare di base e di defibrillazione precoce (Blsd)". "La fibrillazione ventricolare - spiegano - è un'aritmia ventricolare caratterizzata da un'attività elettrica caotica e disorganizzata, che impedisce ai ventricoli di contrarsi in modo efficace". Questa condizione, che può essere una conseguenza degli impulsi elettrici del taser, "porta a una perdita completa della gittata cardiaca e, se non trattata immediatamente, è letale". A rischio di Fv, aggiungono i presidenti di Giec e Sis 118, sono non solo chi ha patologie cardiache congenite o acquisite, ma anche chi ha assunto psicofarmaci, alcol e droghe. 

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