Garlasco, Venditti a SkyTG24: “Mai preso soldi. Offeso come uomo e come magistrato"

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L'ex procuratore di Pavia, indagato per corruzione in atti giudiziari nell'ambito dell'inchiesta sul delitto di Garlasco, ha commentato la vicenda. “Offeso come uomo e come magistrato. Non meritavo quello che mi sta accadendo. Ma rifarei tutto". Il padre di Andrea Sempio: "I 20-30 euro erano per bolli e documenti"

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"La vicenda che mi vede purtoppo protagonista mi offende. Mi ha offeso come uomo e come magistrato" Così Mario Venditti, ex procuratore di Pavia indagato per corruzione in atti giudiziari nell'ambito dell'inchiesta sul delitto di Garlasco, all'indomani della perquisizione che lo ha coinvolto ha commentato la vicenda ai microfoni di SkyTG24: "Sono stato al servizio dello Stato per oltre 45 anni, ho affrontato situazioni anche di pericolo. Sono stato sotto scorta per circa 10 anni e non meritavo quello che mi sta succedendo". Per l'ex procuratore aggiunto "la verità sicuramente verrà fuori e sarò in grado di dimostrare la mia estraneità a questi fatti". In sua difesa Venditti, che secondo l'accusa avrebbe invece favorito per una somma di 20-30mila euro la prima archiviazione di Sempio avvenuta nel 2017, ha poi rimarcato di non aver "mai usufruito di benefici di alcun genere in relazione alla mia attività di magistrato inquirente e tantomeno ho mai incassato denaro". E ha concluso: "Rifarei tutto esattamente come è già stato fatto all'epoca".

Le indagini su Venditti: "Il mio nome è nel fango"

Nella prima inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, Venditti chiese e ottenne per due volte l'archiviazione per Andrea Sempio, l'amico del fratello della ragazza uccisa il 13 agosto 2007, indagato dalla Procura di Pavia nella nuova indagine sul caso di Garlasco. Secondo la Procura di Brescia, l'ex magistrato avrebbe ricevuto denaro in cambio dell'archiviazione dell'inchiesta su Sempio..“È successa una cosa che non avevo mai previsto dopo 45 anni. Non sono neanche in grado di rispondere. Sono più che amareggiato. Sono a disposizione, da qui non mi muovo, facciano quello che vogliano tanto peggio di così...", ha ribadito ieri sera nel corso della trasmissione Quarto Grado, rispondendo alla domanda se fosse preoccupato per la sua libertà personale. L'avvocato Domenico Aiello, che lo difende, ha poi inviato una dura lettera al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. "Lo condivido al 100% e sottoscrivo quella lettera. Se ho paura di qualcosa? Dopo quello che è successo oggi non ho più paura di niente. Ormai il danno è fatto, il mio nome è nel fango e dopo 45 anni non meritavo tutto questo", ha concluso.

Giuseppe Sempio: "20 o 30 euro erano per bolli o documenti"

Giuseppe Sempio ha commentato il contenuto dell'appunto scritto a mano ("Venditti gip archivia X 20.30 Eur"), al centro del fascicolo per corruzione in atti giudiziari aperto dalla Procura di Brescia. "Era un pizzino che ho scritto, adesso i 20-30 euro non hanno significato, sono 20 o 30 euro, capire adesso dopo tanti anni a cosa servivano diventava difficile", ha detto il padre di Andrea Sempio. "A dire un motivo non me lo ricordavo, poi mi è stato detto che forse erano soldi per le marche da bollo o forse soldi da dare agli avvocati per prelevare dei documenti per fare il loro iter, roba di avvocatura, dipendevamo dai nostri avvocati", ha aggiunto. Nelle indagini, vengono presi in considerazione, oltre al pizzino, anche alcune anche intercettazioni e i rapporti con alcuni membri della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Pavia. 

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Madre di Sempio: "Avevamo bisogno di contante per pagare i legali"

Anche la madre di Andrea Sempio ha commentato ieri sera a Quarto Grado le indagini sul caso dell'ex procuratore Venditti. "Avevamo bisogno di utilizzare denaro contante per pagare gli avvocati", ha detto Daniela Ferrari. "Io personalmente non sono mai andata a pagare nessun avvocato, questo dovreste chiederlo a mio marito", ha aggiunto. E sull'ipotesi che sia stato il marito a portare le buste ha precisato di non voler rispondere "perché ho già risposto ai carabinieri oggi e non vedo perché devo venire a ridirlo in televisione. Io non devo chiarirlo a tutti gli italiani, io devo chiarirlo con i carabinieri e con la Procura. Quando la Procura me lo chiederà direttamente, lo chiarirò a loro. Ma perché io devo venirmi a giustificare con tutti gli italiani di quello che fa la mia famiglia, di quello che stiamo facendo? Siamo veramente stufi". Poi ha concluso: "Devono farla finita tutti con questa cosa. Non possiamo ogni giorno essere in televisione con un'accusa diversa e tutte le volte senza avere una prova sicura. Siamo veramente stanchi che ogni due giorni c'è una svolta. Sono state fatte tante di quelle svolte che ormai non sono più svolte: siamo in una spirale e basta".

Madre di Sempio: "Abbiamo visto Venditti una volta sola"

"Quella uscita contro il dottor Venditti è una schifezza", ha rimarcato Ferrari. La madre di Andrea Sempio ha poi dichiarato che "il dottor Venditti noi l'abbiamo visto una volta sola a Pavia quando siamo stati chiamati nel 2017 e basta, non lo conosciamo personalmente e nessuno della famiglia Sempio ha mai dato una lira al dottor Venditti". Le accuse contro l'ex procuratore sono, secondo Ferrari, "delle emerite schifezze". Poi ha aggiunto: "Sono stanca di sentire tutto quello che viene detto adesso. Mi fa schifo che delle intercettazioni di una famiglia che sta parlando dei cavoli suoi in macchina vengano rese pubbliche. Non ce la facciamo più e l'accusa che anche oggi ci viene fatta d'aver corrotto il dottor Venditti è una grandissima cavolata che verrà smentita come tutte le altre cose che sono state dette finora". 

Legale di Venditti: "Nordio mandi ispettori a Pavia, non c'è senso della misura"

Sulla vicenda è intervenuto anche il legale dell'ex procuratore, Domenico Aiello. "Sarebbe opportuna un'ispezione nell'organico del Tribunale di Pavia", ha detto l'avvocato rivolgendosi al Guardasigilli Carlo Nordio. Per Aiello, "non c'è il senso della misura, non si possono spendere i milioni del contribuente per drenare in diretta un canale per trovare delle tracce che non esistono e non sono mai esistite. Non si possono spendere i milioni del contribuente per disporre delle intercettazioni e per fare l'attività di perquisizione su un pizzino che dice 'Venditti gip archivia x 20. 30 euro'". Il difensore di Venditti ha poi ricordato che l'ex procuratore "non è mai stato gip" e "non può archiviare, può soltanto richiedere un'archiviazione. Allora, per coerenza, si deve indagare e perquisire anche il gip. Perché, invece, Venditti è l'unico indagato?". In modo provocatorio, a sottolineare le letture multiple dell'appunto scritto dal padre di Andrea Sempio, Aiello ha rimarcato: "Magari 20 vanno a Venditti e 30 vanno al gip perché poi il provvedimento più importante sarebbe quello del gip che archivia. E perché i corruttori non sono indagati?".

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