Dalla relazione non emerge la presenza di una seconda persona coinvolta nell'omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa il 13 agosto del 2007 nella sua villetta di Garlasco. Il documento è basato sull'analisi delle macchie di sangue rilevate attraverso la 'Bloodstain pattern analysis' (Bpa)
Dalla consulenza depositata oggi in Procura a Pavia dal Ris di Cagliari non emergono elementi che indichino la presenza di una seconda persona coinvolta nell’omicidio di Chiara Poggi. È questo l’esito dell’analisi tecnica consegnata dal tenente colonnello Andrea Berti ai magistrati che indagano nuovamente sul delitto di Garlasco. La relazione è lunga oltre 300 pagine. Una lunga analisi - illustrata ai pm dalle 11 alle 13 dal comandante del Ris, Tenente Colonnello Andrea Berti - in cui gli specialisti dell'Arma arrivati appositamente dalla Sardegna hanno ricostruito la scena del crimine in 3D, analizzando le traiettorie delle tracce di sangue posizionando le fotografie dell'epoca.
Cosa è la Bpa, lo studio alla base della relazione del Ris
La relazione si fonda sulla bloodstain pattern analysis (Bpa), ovvero lo studio delle macchie di sangue rinvenute sulla scena del crimine, repertate all’interno della villetta di via Pascoli dove la giovane fu uccisa il 13 agosto 2007. I carabinieri avevano svolto a giugno un sopralluogo con strumenti avanzati, tra cui droni e sistemi di ricostruzione in 3D, per riprodurre fedelmente l’ambiente e valutare la dinamica dell’aggressione. Alla consulenza del Ris dovrà essere affiancata quella della dottoressa Cristina Cattaneo incaricata dalla Procura di 'rileggere' alcuni aspetti del delitto. La professoressa dovrà stabilire l'arma del delitto, il numero di lesioni e accertare se l'omicidio sia opera di una o più persone. Le due consulenze saranno poi affiancate per avere un quadro completo.
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Documento non ancora a disposizione di difesa e parte civile
Il documento, che per ora resta nel fascicolo della Procura senza essere ancora stato messo a disposizione delle difese né della parte civile, contrasta con l’ipotesi investigativa che ipotizzava il coinvolgimento di Andrea Sempio insieme ad altre persone. Gli esperti del Ris erano rimasti a Garlasco per l’intera giornata del 9 giugno, realizzando una dettagliata ricostruzione tridimensionale della scena. Oggi, con il deposito della consulenza, quelle analisi diventano parte integrante della nuova inchiesta aperta dalla magistratura pavese.