Martina Strazzer, dal successo alla crisi del marchio Amabile: cosa è accaduto

Cronaca

A seguito del licenziamento di una dipendente da poco uscita dalla maternità, Amabile Jewels ha perso migliaia di follower. La fondatrice del marchio è passata dall’avere uno storytelling aziendale da sogno a dover affrontare una crisi di fiducia da parte di chi la seguiva

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Martina Strazzer, la giovane imprenditrice che con Amabile ha costruito un impero di gioielli, un grande consenso online e ha fatto della narrazione social il suo trampolino di lancio, è finita al centro di una bufera mediatica. Dopo aver pubblicato sui social un post che annunciava l’assunzione con contratto a tempo determinato di una ragazza incinta, Strazzer, alla scadenza dello stesso, ha deciso di non rinnovare l'impiego nonostante la promessa di un futuro in azienda. A far scattare l'indignazione sui social è stato il racconto della stessa dipendente, Sara Cecconi, assunta con ruolo da contabile, che ha spiegato di aver lasciato un indeterminato perché sperava che l'azienda apertamente volta all’empowerment femminile rappresentasse un posto di lavoro sicuro. Attraverso l’aiuto di diversi creator, l’ex dipendente ha espresso l’amarezza di essere stata usata come manifesto social e poi lasciata indietro: la conseguenza è che il brand di Martina Strazzer è stato inondato di critiche.

Il calo decisivo dei clienti

L’onda d’urto non si misura solo nei commenti negativi, ma nei numeri: Strazzer perde circa 8.000 follower in quattro giorni, un’emorragia che certifica la crisi di fiducia. I social diventano il tribunale, e la sparizione improvvisa dai profili non fa che alimentare i sospetti. Se i conti di Amabile sorridono – con circa sette milioni e mezzo di euro di fatturato nel 2024 – l’immagine pubblica della sua fondatrice vacilla. Il contrasto tra valori dichiarati e pratiche aziendali lascia un segno che nessun bilancio positivo può cancellare.

Un errore di comunicazione

A seguito delle molteplici critiche, i fan e i clienti di Amabile hanno preteso delle spiegazioni che sono arrivate dopo una settimana sul profilo del brand, mentre Strazzer sembra essersi presa una pausa dai social. La risposta è arrivata il 20 agosto, quando tramite un post il suo team ha scritto: “Negli ultimi giorni sono stati espressi sentimenti di delusione, rabbia e preoccupazione riguardo la decisione di non rinnovare, alla scadenza, il contratto a tempo determinato della nostra ex-collega Sara. Quando abbiamo accolto Sara, scelta tra numerosi candidati esclusivamente per le competenze da lei dichiarate, il nostro intento era costruire una collaborazione duratura. Tuttavia non sempre le cose vanno come sperato.

In questo caso, a seguito di verifiche interne condotte in un momento successivo e supportate anche dall'analisi, in varie fasi, di consulenti esterni, sono emerse criticità molto più complesse e profonde di quanto avremmo potuto immaginare. La situazione ci ha posto davanti a una scelta difficile: ignorare i problemi, oppure affrontarli assumendoci anche la responsabilità di una decisione dolorosa ma inevitabile, ossia il mancato rinnovo del contratto. Abbiamo scelto la seconda strada, perché non farlo avrebbe significato compromettere il bene dell'intera impresa e la tutela delle oltre 40 persone che ogni giorno lavorano da Amabile con dedizione e impegno". Si legge ancora nel post sui social: "In Amabile crediamo profondamente che la gravidanza non sia un limite: è un valore in cui abbiamo creduto e in cui continueremo a credere. Nessuna donna in Amabile dovrà mai scegliere tra l'affermarsi nel mondo del lavoro o mettere al mondo una nuova vita. Quando avevamo annunciato con entusiasmo l'assunzione di una persona in gravidanza, il nostro intento era chiarire questo principio cardine. La nostra squadra è quasi interamente al femminile e accogliere una nascita sarà sempre motivo di grande gioia. La gravidanza non è stata nè potrà mai essere un impedimento all'assunzione o alla permanenza nella nostra azienda." Con questo messaggio, Amabile ha tentato di rimanere coerente con la propria identità ma attualmente il "saldo" non è ancora tornato positivo.

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