Solo nell’ultima settimana sono tre le persone colpite da un fulmine mentre si trovavano per strada: una di loro è deceduta, le altre due si trovano ancora ricoverate. I fenomeni atmosferici estremi sono aumentati anche a causa del cambiamento climatico, come confermato da Lorenzo Tedici, meteorologo de ilMeteo.it. “Fulmini e temporali non saranno più intensi, ma più frequenti”, ha spiegato a Sky TG24
Cresce il numero delle persone uccise da un fulmine in Italia. Marco Zampilli, turista di 42 anni residente a Roma e in vacanza in Salento, è l'ultima vittima: l'uomo è morto il 18 agosto dopo essere stato folgorato mentre percorreva con la sua moto la statale 275. Pochi giorni prima altri due casi: un uomo, che si trova ancora ricoverato all'ospedale Umberto I di Siracusa dopo essere stato folgorato su un pontile a Marzamemi, e un ragazzino di 15 anni di Teramo, risvegliato ieri dal coma farmacologico, è vigile e lascerà oggi stesso la terapia intensiva per passare in reparto all’ospedale Bambino Gesù di Roma. Temporali e fulmini fanno parte di quei fenomeni atmosferici sempre più violenti che si abbattono sull’Italia. Per capire meglio di cosa si tratta e come comportarsi in caso di difficoltà, abbiamo parlato con l’esperto Lorenzo Tedici, meteorologo de ilMeteo.it.
È vero che con il cambiamento climatico i fulmini sono diventati più pericolosi?
È vero, il riscaldamento globale favorisce un aumento dell'energia a disposizione, in pratica gran parte del calore accumulato si trasforma in combustibile per i temporali che, di conseguenza, diventano sempre più intensi. Si osservano nuvole sempre più imponenti, come Supercelle e/o cumulonembi oltre i 10 km di altezza, con il top della nube che sfora nella stratosfera (fenomeno detto 'Overshooting Top'). Nubi così alte producono fulmini più frequenti; tra l'altro, per ogni grado di temperatura in più, abbiamo anche un aumento del vapore acqueo e delle precipitazioni di circa l'8%: ma queste ulteriori piogge cadono in tempi ridotti, sotto forma di nubifragi istantanei. In pratica, piove di più ma in minore tempo, abbiamo una tropicalizzazione del clima anche in Italia e, di pari passo, anche fulminazioni più pericolose in quanto più frequenti. Pensate, negli ultimi anni sono stati registrati 6 milioni di fulmini l'anno e, durante le perturbazioni estive più strutturate, si sono contati anche più di 100.000 fulmini in 24 ore in Italia.
Qual è la strategia migliore per mettersi al riparo quando scoppia un temporale?
Appena vediamo un fulmine e contiamo meno di 5 secondi tra la luce ed il tuono (fulmine a meno di 2 km), accovacciamoci a terra con i piedi uniti e le mani sulle ginocchia; ovviamente meglio scappare e ripararsi in un edificio o in auto, se possibile. Da evitare invece alberi isolati, pali, tralicci, e qualsiasi altra struttura che potrebbe attirare i fulmini. Evitiamo di toccare oggetti metallici, come ombrelli, canne da pesca, o attrezzature sportive, perché possono condurre l'elettricità. Infine, se siamo in spiaggia o vicino a corsi d'acqua, dobbiamo uscire immediatamente dall'acqua e allontanarci dalla riva. Dopo l'ultimo tuono, aspettiamo almeno 30 minuti prima di uscire dal riparo per assicurarsi che il temporale sia definitivamente passato, anche se ne potrebbe arrivare un altro; meglio prestare attenzione, sempre.
I fulmini saranno sempre più intensi?
Non saranno più intensi, ma più frequenti; già adesso la potenza di un fulmine è mortale: pensate il canale del fulmine può raggiungere temperature elevatissime, fino a 30.000°C, mentre la velocità è pari a circa un terzo della velocità della luce, ovvero circa 360 milioni di km/h: impossibile scappare! Una recente ricerca pubblicata su Nature.com conferma che la frequenza dei fulmini è aumentata con il riscaldamento globale: è stato calcolato un incremento del 10 per cento in tutto il mondo rispetto all’era preindustriale quando producevamo molti meno gas serra. Si prevede un ulteriore aumento del 9 per cento entro la fine del secolo: in pratica la frequenza dei fulmini sarà del 20% circa superiore a quella che avevamo 2 secoli e mezzo fa. Le aree più interessate dalla maggiore frequenza di fulmini saranno quelle tropicali, le zone montane, ma anche l’area mediterranea, Italia compresa, dove i periodi di caldo anomalo e prolungato sono sempre più frequenti ed estremi. Il Riscaldamento Globale è una realtà sempre più attuale che purtroppo si manifesta anche con saette e fulmini distruttivi.