Inchiesta urbanistica Milano, annullati cinque arresti su sei
CronacaIl Tribunale del Riesame di Milano ha annullato altri tre dei sei arresti disposti lo scorso 31 luglio dal gip nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica. Tornano liberi dunque, ma con una misura interdittiva di 12 mesi, anche Giancarlo Tancredi, ex assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano, Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione paesaggio e il manager Federico Pella. Un altro collegio del Tribunale del Riesame aveva già annullato gli arresti di Bezziccheri e Scandurra
Tornano liberi, ma per un anno ognuno di loro dovrà fermarsi. Sussistono i gravi indizi di colpevolezza, ma cadono le esigenze cautelari. La decisione dei giudici del Tribunale del Riesame di annullare anche gli arresti domiciliari disposti lo scorso 31 luglio dal gip per Giancarlo Tancredi, ex assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano e dirigente comunale sospeso, Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione paesaggio, e per il manager Federico Pella, arriva poche ore dopo la conclusione dalle udienze in cui si erano discussi i ricorsi presentati dai loro legali, nel clima surreale di un palazzo di giustizia deserto. Per 12 mesi però Tancredi, Marinoni e Pella non potranno lavorare rispettivamente con la pubblica amministrazione il primo, come architetto il secondo e avere cariche societarie il terzo, e questo come conseguenza della misura interdittiva disposta nel loro confronti dal collegio che ha annullato i loro arresti. Pochi giorni prima, il tribunale del Riesame in una diversa composizione, aveva revocato anche l’arresto per il patron di Bluestone, Andrea Bezziccheri, l’unico finito in carcere, e per l’ex membro della commissione paesaggio Alessandro Scandurra. Erano finiti tutti in arresto nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica della Procura di Milano, dopo aver risposto alle domande del gip Mattia Fiorentini durante gli interrogatori preventivi. Ai domiciliari resta solo il patron di Coima, Manfredi Catella, il cui ricorso sarà discusso al Riesame il 20 agosto.
Le accuse
Oltre ad aver disposto la misura interdittiva, il Riesame ha anche riqualificato i reati contestati a Tancredi, Marinoni e Pella trasformando la corruzione nel meno grave reato di corruzione per l'esercizio della funzione. Cade poi l'esigenza cautelare per il concorso in falso contestato a Tancredi con Marinoni per il presunto conflitto d’interessi – ipotizzato dalla Procura - legato alla nomina a presidente della Commissione paesaggio dello stesso Marinoni.
La Procura va avanti
Sull'annullamento degli arresti la Procura si riserva di valutare il ricorso in Cassazione, non appena - tra 45 giorni - verranno depositate le motivazioni del tribunale del Riesame. “Noi andremo avanti in questa indagine comunque, andremo avanti non perchè siamo ossessionati da una sorta di furore nei confronti del fenomeno urbanistico ma perché la legge ce lo impone – dice in una pausa d’udienza la procuratrice aggiunta Tizia Siciliano. “Si tratta di un'indagine enorme, con decine di indagati, che ha basi solide e ha già avuto diverse conferme" aggiunge. I fascicoli che compongono la maxi inchiesta sull’urbanistica a Milano vede già 74 indagati a cui nelle ultime ore si è aggiunto anche il nome del direttore generale del Comune di Milano, Christian Malangone, accusato di induzione indebita per la vicenda del Pirellino, che vede coinvolto anche il sindaco Beppe Sala.
Le chat
Nelle scorse ore la Procura di Milano aveva depositato al Riesame oltre 4mila pagine di chat che - secondo i pm – chiarirebbero ulteriormente il quadro accusatorio. Tra queste anche alcuni commenti con Malangone a proposito del contesto delle inchieste. “Devono fare in fretta se non vogliono essere ricordati come il governo che ha bloccato l’edilizia in Italia” scriveva l’allora assessore nel 2024. Mentre in un’altra chat a proposito del clima negli uffici del Comune Tancredi scriveva “il clima è pessimo, sconforto e terrore di ricevere da un giorno all’altro avvisi di garanzia. Ovvio che si tratta di un attacco politico che colpisce gli anelli deboli”. Poi rispetto al progetto del sindaco sullo stadio di San Siro Tancredi commentava con il direttore generale del Comune “tavolo troppo politico. E poi Beppe ha sbroccato troppo…”