West Nile, picco di infezioni dopo Ferragosto. L’esperto: “Maggior parte asintomatiche"

Cronaca
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Secondo Federico Gobbi, direttore Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali e Microbiologia dell'Irccs Ospedale Sacrocuore Don Calabria Negrar, "è possibile stimare la presenza di almeno 10mila infezioni da virus West Nile". Le istituzioni invitano a evitare allarmismi: "Nella quasi totalità dei casi non è necessario il ricovero e si guarisce da soli”, ha ricordato il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia

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Continuano a crescere le infezioni da virus West Nile e in Italia i morti accertati per contagio salgono a quota nove. Le ultime vittime ieri nel casertano: un uomo di 73 anni con malattie pregresse è deceduto nell'ospedale del capoluogo dove era ricoverato e un 76enne ospite di una residenza sanitaria a Grazzanise, anch’egli con un quadro clinico già compromesso. I numeri nelle prossime settimane sono destinati a crescere: il picco dei casi si prevede dopo Ferragosto. Federico Gobbi, direttore Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali e Microbiologia dell'Irccs Ospedale Sacrocuore Don Calabria Negrar, ha spiegato che "è possibile stimare la presenza di almeno 10mila infezioni da virus West Nile, la maggior parte asintomatiche". Il calcolo, ha aggiunto l’esperto, è effettuato sulla base del numero attuale di decessi registrati nel 2025.

L’esperto: “Virus imprevedibile”

Le infezioni, avverte Federico Gobbi, "potrebbero aumentare ma è difficile ipotizzare come andrà, perchè questo virus è imprevedibile sia in relazione al target di persone che verrà colpito sia nell'andamento". Cruciali restano, dunque, la sorveglianza e il monitoraggio: "Purtroppo, se ci saranno più infezioni aumenteranno inevitabilmente sia i casi gravi di neuro-encefalite sia i decessi". Anche Antonello Maruotti, ordinario di Statistica all'università Lumsa, stima che nelle prossime settimane "i casi continueranno ad aumentare: la curva di solito comincia a crescere da metà luglio raggiungendo il picco fra la seconda e la terza settimana di agosto. Per poi scendere rapidamente subito dopo".

Nessun allarmismo

Intanto le istituzioni invitano alla calma e ad evitare allarmismi. "Sul West Nile non c'è emergenza”, ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. "La situazione è assolutamente sotto controllo e i cittadini possono stare tranquilli" anche secondo il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Mario Melazzini. "Si tratta di una malattia praticamente endemica che, ormai dal decennio scorso, si manifesta anche in Regione Lombardia. Nella quasi totalità dei casi non è necessario il ricovero e si guarisce da soli”. In ogni caso, ha spiegato il direttore del Welfare lombardo, “Regione Lombardia ha attivato, come di consueto accade ogni anno, tutti i protocolli previsti per il monitoraggio e la sorveglianza non solo dei casi che si sviluppano nell'uomo ma anche della diffusione del virus tramite le zanzare e negli animali. Al momento non esiste alcuna criticità".

Nel Lazio altri tre contagi

"Nelle ultime ventiquattro ore tre persone hanno contratto il virus West Nile: una ha sintomi con febbre, mentre due hanno riscontrato la sindrome neurologica". Lo comunica la Regione Lazio spiegando che "a certificarlo sono le analisi effettuate dal laboratorio di virologia dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani - Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Due dei nuovi casi sono stati registrati a Cisterna di Latina e uno a Sabaudia". "Con questi ultimi accertamenti, nel 2025 le conferme diagnostiche di positività di infezione da West Nile virus salgono a 61 - osserva la Regione Lazio - Nel dettaglio: 57 casi monitorati dalla Asl di Latina; due casi monitorati dalla Asl Roma 6; un caso monitorato dalla Asl di Frosinone; un caso registrato fuori regione, con probabile esposizione nella provincia di Caserta".  "Di seguito, la suddivisione dei 61 casi di virus West Nile: 19 pazienti sono ricoverati in reparti ordinari; 6 persone sono state dimesse; 30 pazienti sono in cura presso il proprio domicilio; tre pazienti sono ricoverati in terapia intensiva; tre decessi", continua.-

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