Secondo il nuovo Rapporto Ispra 2024, 5,7 milioni di italiani vivono in zone a rischio frana. Cresce del 15% la superficie a pericolosità elevata. Quasi il 95% dei comuni è esposto a frane, alluvioni, valanghe o erosione costiera. Censite oltre 636.000 frane in Italia.
Sono 5,7 milioni gli italiani che vivono in aree a rischio frane, di cui 1,28 milioni risiedono in zone classificate a maggiore pericolosità. È quanto emerge dal quarto Rapporto sul dissesto idrogeologico in Italia realizzato dall’Ispra, che aggiorna al 2024 la mappa della vulnerabilità del territorio nazionale. Il quadro che ne esce è preoccupante: milioni di persone, edifici, attività economiche e beni culturali sono esposti a un livello di rischio significativo.
Secondo il rapporto, risultano coinvolti oltre 582 mila nuclei familiari, 742 mila edifici, quasi 75 mila imprese e 14 mila beni culturali. Una fragilità strutturale che attraversa l’intero Paese.
Aumentano le aree a rischio
Nel 2024, la superficie del territorio nazionale a pericolosità per frane è cresciuta del 15% rispetto al 2021, passando da 55.400 km² a 69.500 km². Si tratta del 23% del territorio italiano, a dimostrazione di un’espansione significativa delle aree a rischio. Gli incrementi più marcati si registrano:
nella Provincia di Bolzano, con un +61,2%;
in Toscana (+52,8%);
in Sardegna (+29,4%);
in Sicilia (+20,2%).
Le aree classificate a maggiore pericolosità sono anch’esse in aumento, passando dall’8,7% al 9,5% del territorio nazionale.
Rischi per quasi tutti i comuni
Il Rapporto Ispra rileva inoltre che il 94,5% dei comuni italiani è esposto ad almeno uno dei seguenti rischi: frane, alluvioni, erosione costiera o valanghe. Una vulnerabilità quasi totale, che tocca la gran parte del territorio italiano. Per quanto riguarda le valanghe, la superficie potenzialmente a rischio è pari a 9.283 km², che corrispondono al 13,8% del territorio montano situato sopra gli 800 metri di quota. L’Italia si conferma uno dei Paesi europei più esposti al rischio frane. Nel 2024 risultano oltre 636.000 frane censite sul territorio nazionale. Di queste, circa il 28% è caratterizzato da una dinamica estremamente rapida e da un elevato potenziale distruttivo, con conseguenze spesso gravi, comprese la perdita di vite umane. A influenzare negativamente il quadro sono anche gli eventi climatici estremi, che negli ultimi tre anni hanno contribuito ad accentuare la frequenza e l’impatto dei fenomeni di dissesto idrogeologico.