Chef Rubio pubblica post contro Israele: blitz della Digos a casa sua

Cronaca
©Ansa

Gabriele Rubini, attivo sui social e noto per la sua posizione nel conflitto israelo-palestinese, è finito al centro nella lente della Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali per due post scritti il 21 e il 22 maggio nei quali augura la morte alle autorià israeliane. Rubio durante la perquisizione del 17 luglio è stato portato in Questura e poi rilasciato in serata

ascolta articolo

Perquisizione e sequestro di materiale informatico a casa di chef Rubio. Alle 7 di mattina del 17 luglio la Digos ha suonato all’abitazione di Gabriele Rubini, nella zona dei Castelli Romani, a causa di una serie di post pubblicati dallo chef su X contro Israele e le sue autorità. A raccontare l’accaduto è un altro attivista, Alberto Fazolo: “Hanno sequestrato tutti i suoi strumenti elettronici e le chiavette Usb. Dopo di che lo hanno portato nel commissariato di Frascati e trattenuto fino alle 19:50. L'obiettivo dell'operazione era di acquisire informazioni sulle sue attività telematiche, contestandogli due post sul proprio profilo X, nonché cercare all'interno delle sue chat private di Telegram e Signal", ha scritto Fazolo allegando una foto della denuncia della Questura che, in ogni caso, ha operato su delega dell'autorità giudiziaria. 

Il post su Facebook di Alberto Fazolo
Il post su Facebook di Alberto Fazolo

Le motivazioni della perquisizione

La Digos, ovvero Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali, si è mossa sulla base di alcuni post che chef Rubio, molto attivo sui social e noto per le sue posizioni politiche, ha pubblicato il 21 e il 22 maggio scorso. Nel primo scriveva: "Morte ai diplomatici complici del genocidio in atto da 77 anni, morte agli invasori e a chi li finanzia, morte al colonialismo, suprematismo, razzismo e odio antimusulmano. Morte quindi al sionismo e alla colonia ebraica. Lunga vita alla Palestina e ai nativi semiti palestinesi". Nel secondo invece, scritto dopo l’attentato a Washington nel quale hanno perso la vita dei diplomatici israeliani: "Che differenza c'è tra un impiegato dell'ambasciata della colonia ebraica e un soldato suprematista ebraico che massacra i palestinesi per il loro solo esistere e resistere? Che uno esegue gli omicidi (Eichmann) e l'altro fornisce legittimità e mezzi per farlo impunemente".

Cronaca: i più letti