Felix Baumgartner, chi era il re delle sfide estreme morto a Porto Sant’Elpido

Cronaca
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Il 56enne austriaco è precipitato con il parapendio sul bordo di una piscina di una struttura ricettiva, in provincia di Fermo. Il base jumper era già deceduto prima dell'impatto, forse a causa di un malore accusato in aria. Negli anni era diventato una star per le sue imprese: dal volo in caduta libera attraverso il Canale della Manica fino al salto dalla stratosfera. È stato il primo a rompere il muro del suono a corpo libero

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Record, imprese, sfide oltre i limiti. Felix Baumgartner, paracadutista e base-jumper di fama internazionale, è morto a 56 anni in un incidente a Porto Sant'Elpidio (Fermo), nelle Marche, mentre era in volo con un parapendio a motore. Ha perso il controllo del mezzo, forse a causa di un malore, precipitando sul bordo di una piscina di una struttura ricettiva. Il capo della Procura della città marchigiana ha adesso aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per stabilire le cause della sua morte: è un atto dovuto, necessario per poter effettuare i rilievi sul velivolo e sul materiale a disposizione di Baumgartner, comprese le eventuali riprese dalla bodycam, e per eseguire l'autopsia.

Chi era Baumgartner

Austriaco, nativo di Salisburgo, Baumgartner era una leggenda nel mondo degli sport estremi, spingendosi ai confini fisici del volo umano. Fin dal suo volo in caduta libera, senza precedenti, attraverso il Canale della Manica nel 2003. Con un team formato dal top mondiale di scienziati, ingegneri e medici, si era preparato per riscrivere la storia e far progredire la ricerca aeronautica con il Red Bull Stratos. Aveva iniziato con lo skydive (paracadutismo sportivo) a 16 anni, mostrando le sue abilità in esibizioni e gare a squadre dell'esercito austriaco. Nel 1988 aveva iniziato a esibirsi con lo skydive per Red Bull. Negli Anni Novanta Baumgartner aveva chiuso con il paracadutismo tradizionale e concentrandosi su avventure più sfidanti come il base jumping.

L’impresa che lo rese leggenda: Red Bull Stratos

La sua impresa più nota è datata 14 ottobre 2012, con il salto Red Bull Stratos dall'altezza di oltre 24 miglia (più di 39 chilometri), con una velocità stimata in 833,9 miglia all'ora (1.342,8 km/h) durante i 4 minuti e 22 secondi di caduta libera. Nell'occasione, stabilì tre record: quello dell'altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, l'altezza maggiore di un lancio da pallone aerostatico e la velocità massima raggiunta da un uomo in caduta libera.

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Il primo uomo a superare la velocità del suono

Baumgartner è stato il primo uomo a infrangere la velocità del suono (1.110 km/h) al di fuori di un veicolo. La caduta libera supersonica gli è valsa, nel 2013, il titolo di 'People's Choice Adventure' dell'anno, assegnato dalla rivista National Geographic.

Dai cieli all’asfalto: la 24 ore del Nürburgring

Nonostante abbia dichiarato di essersi ritirato dal mondo delle sfide estreme, Baumgartner nel 2014  sostituì l'avventura nei cieli a quella sull'asfalto: a bordo di una Audi A8, ha infatti preso parte alla 24 ore del Nürburgring insieme al team Audi.

La morte

Il 17 luglio 2025 mentre era in vacanza nel Fermano in compagnia della moglie, Baumgartner è morto in un incidente con il suo parapendio: breve il tragitto percorso prima dello schianto avvenuto intorno alle 16 quando il mezzo è precipitato sul bordo di una piscina, urtando anche una ragazza, animatrice nella struttura. Per il 56enne non c'è stato niente da fare; a nulla sono valsi i tentativi dei sanitari del 118 di rianimarlo. Una prima ipotesi è che lo sportivo sia stato colto da un malore fatale che gli ha fatto perdere il controllo del velivolo, poi precipitato nella struttura ricettiva. Ma non sono esclusi un guasto tecnico o un imprevisto in volo a cui il famoso base-jumper austriaco non è riuscito a porre rimedio.    

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