Caso urbanistica Milano, Giancarlo Tancredi rassegna le dimissioni: "Decisione sofferta"

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L'assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, tra gli indagati nell'inchiesta sull'urbanistica e per il quale la Procura ha chiesto l'arresto, ha rassegnato le dimissioni annunciandolo in Consiglio comunale. "Sono giunto a questa decisione sofferta perché ritengo che sia la migliore per affrontare gli sviluppi giudiziari, ma anche per rispetto per gli organi giudicati, il sindaco, i colleghi di giunta, i cittadini milanesi e consiglieri", ha detto 

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Giancarlo Tancredi si è dimesso. L'assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, tra gli indagati nell'inchiesta urbanistica del capoluogo lombardo e per il quale la Procura ha chiesto l'arresto, ha rassegnato le dimissioni annunciandolo in Consiglio comunale. "Sono giunto a questa decisione sofferta perché ritengo che sia la migliore per affrontare gli sviluppi giudiziari, ma anche per rispetto per gli organi giudicati, il sindaco, i colleghi di giunta, i cittadini milanesi e consiglieri", ha detto Tancredi. Nei suoi confronti, i pm hanno proposto gli arresti domiciliari anche per l'ipotesi di corruzione, mentre la polizia ha effettuato perquisizioni anche all'interno della sua abitazione e del suo ufficio. Sul caso urbanistica a Milano sono stati aperti numerosi fascicoli in questi anni, soprattutto per i casi di nuove realizzazioni che sarebbero state spacciate per ristrutturazioni, senza i necessari piani attuativi nelle zone interessate.

Chi è l'assessore Giancarlo Tancredi

Architetto di 64 anni, Giancarlo Tancredi ricopre attualmente il ruolo di assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano e, negli anni, si è sempre occupato di progettazione e pianificazione urbana. Nel corso della sua attività, Tancredi ha gestito alcuni dei progetti più importanti del capoluogo lombardo, come l'area Porta Nuova, il Portello, City Life, l'Expo 2015, la Darsena e Santa Giulia. Prima di diventare assessore, l'architetto ha rivestito anche il ruolo di direttore d'area durante l'assessorato dell'attuale europarlamentare del Pd, Pierfrancesco Maran.

Tancredi: "La mia coscienza è pulita"

"La mia coscienza è pulita, ho prestato la mia opera con passione, impegno, rispetto per tutte e tutti, leale confronto, e con amore profondo per la mia città", ha aggiunto l'ormai ex assessore. Tancredi si è commosso più di una volta mentre leggeva il suo discorso in aula. "E questo mio gesto spero sia di aiuto per una maggiore serenità, e per giungere il prima possibile ad una dimensione di chiarezza e giustizia. Ci tengo a dire che la mia vita, professionale e non, è sempre stata improntata a valori etici e morali, sempre a me riconosciuti da più parti, in più contesti, anche nella mia attività di assessore degli ultimi quasi quattro anni", ha concluso.

L'annuncio in Consiglio comunale

All'arrivo di Tancredi nell'aula del Consiglio comunale di Milano, gli altri assessori della giunta presenti in aula si sono alzati a turno e lo hanno abbracciato e baciato, così come ha fatto la presidente dell'aula, Elena Buscemi. Tra il pubblico anche gli esponenti del Pd, Simona Malpezzi, Alessandro Capelli segretario del Pd di Milano, la segretaria lombarda Silvia Roggiani. Presente anche Ivan Scalfarotto di Italia Viva.

Rifondazione Comunista: “Tancredi si dimetta”

Sulla posizione dell'assessore 64enne si era espressa anche Rifondazione Comunista. "La richiesta di arresto, da parte della Procura di Milano, dell'assessore all'urbanistica Giancarlo Tancredi e dell'imprenditore Manfredi Catella, conferma ciò che Rifondazione Comunista denuncia da anni: a Milano si governa il territorio piegandolo agli interessi della rendita immobiliare, con la complicità diretta di pezzi delle istituzioni", aveva scritto la Federazione di Milano di Rifondazione in una nota, invitando a "restituire la città a chi la abita, non a chi ci specula" e chiedendo le "immediate dimissioni" dell'assessore. “Il modello Milano, fatto di svendita del patrimonio pubblico, grandi operazioni speculative e totale espulsione delle classi popolari dai centri urbani, oggi mostra la sua vera natura: un sistema di potere opaco, permeabile a pressioni private, che svilisce le regole e calpesta l'interesse generale”, avevano aggiunto precisando che “serve una svolta radicale nelle politiche della città: basta speculazione, basta Milano trasformata in una vetrina per pochi”.

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