Risucchiato da motore aereo a Orio, dall'arrivo in auto ai controlli elusi: cosa sappiamo

Cronaca
©Ansa

Introduzione

Dramma sulla pista dell'aeroporto bergamasco di Orio al Serio. Ieri, 8 luglio, Andrea Russo, 35enne di Calcinate, è morto risucchiato dal motore di un Airbus A319 della compagnia Volotea che stava rullando sulla pista.

 

Vanno ancora chiariti alcuni aspetti della vicenda, ma sembra si sia trattato - come sostengono alcuni testimoni - di un gesto volontario. La polizia di frontiera e la Procura di Bergamo stanno lavorando alla ricostruzione dell’accaduto. Ecco cosa sappiamo fino ad ora

Quello che devi sapere

Cosa è successo

Il volo coinvolto è un Airbus A319 della compagnia Volotea che stava rullando sulla pista per decollare verso l'aeroporto spagnolo delle Asturie. Aveva a bordo 154 passeggeri e sei membri dell'equipaggio. Erano le 10,35 di un giorno in cui tanti partono per le ferie, da uno scalo dove lo scorso anno sono passati 17 milioni di passeggeri. Secondo alcuni testimoni, l’uomo si sarebbe buttato nel motore sinistro del velivolo. Dopo l’accaduto, i voli sono stati subito bloccati e per un paio d'ore non ci sono stati più decolli, con gli aerei in atterraggio che sono stati dirottati su altri scali.

 

Per approfondire:
Bergamo, muore risucchiato da motore aereo: il racconto

L'arrivo all'aeroporto in macchina

Secondo quanto ricostruito dalla polizia di frontiera e dalla Procura di Bergamo, Russo ha raggiunto il piazzale antistante l'aeroporto al volante della sua Fiat 500 rossa, forse facendo un tratto contromano. Il 35enne l'ha abbandonata in mezzo al parcheggio e da lì è entrato nell'area degli arrivi, che si trova al pianterreno. Subito dopo, ha raggiunto la pista dello scalo, sembrerebbe passando da una porta di emergenza. Il personale dell'aeroporto e la polizia hanno tentato invano di bloccarlo, ma l'uomo si è diretto verso l’Airbus. "Ho visto un uomo scappare dagli steward - ha raccontato il passeggero di un altro volo, che stava salendo sull'aereo accanto -. All'inizio si è buttato contro i carter, le protezioni del motore destro dell'aereo, per poi fare il giro e buttarsi oppure venire risucchiato dal girante del motore di sinistra: quindi è successo quello che è successo".

 

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La sicurezza a Orio

Ora bisognerà capire di chi siano le responsabilità delle falle che hanno consentito al 35enne di raggiungere la pista, e a questo ci penserà la magistratura. Ma c'erano già state preoccupazioni sulla sicurezza a Orio. La Fit Cisl un mese e mezzo fa aveva scritto a gestore e prefetto sottolineando che era stata trovata una persona all'interno del carrello di un aereo dopo che, "con ogni probabilità, aveva scavalcato la recinzione”. Il sindacato ha chiesto di istituire un osservatorio per affrontare "tutti i problemi" dell'aeroporto”, ha spiegato il segretario bergamasco Pasquale Salvatore.

I rilievi sull'auto

Sul posto ieri mattina sono intervenuti i Vigili del fuoco e la polizia di frontiera, mentre la polizia scientifica si è occupata dei rilievi sulla 500 di Russo, alla presenza del sostituto procuratore Letizia Aloisio. "Stiamo investigando sui suoi eventuali rapporti con l'aeroporto o il mondo degli aerei - ha spiegato il procuratore di Bergamo Maurizio Romanelli -. Nell'auto con la quale è arrivato in aeroporto, ingombra di ogni tipo di materiale, non abbiamo trovato niente che possa dare qualche tipo di spiegazione".

 

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Ipotesi suicidio

L'ipotesi che prevale è dunque quella del suicidio. Andrea Russo aveva avuto qualche problema di tossicodipendenza in passato ed era stato anche ospite di una comunità di recupero, ma pare che da tempo si fosse ripreso. Originario di Calcinate, l’uomo da qualche tempo si era trasferito a casa di un parente nel vicino paese di Mornico al Serio, in una abitazione di proprietà di suo fratello. Il sindaco di Calcinate, Lorena Boni, parla di una "tragedia che ci lascia attoniti e profondamente addolorati". E aggiunge: "La notizia di quanto accaduto ci colpisce nel profondo e ci ricorda quanto siamo fragili e quanto sia importante coltivare ogni giorno il senso della comunità, perché nessuno si senta mai solo di fronte alle proprie difficoltà". Il presidente di Sacbo Giovanni Sanga ha spiegato che quanto è successo "ha sconvolto tutta la comunità aeroportuale". Per chi ha visto quanto è successo, è stato messo a disposizione un supporto psicologico.

 

Per approfondire:

Aeroporto Bergamo, uomo risucchiato dal motore di un aereo. VIDEO

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