Chef Paolo Cappuccio cerca personale: “Esclusi comunisti e gay”. Scoppia la polemica

Cronaca

“Quindi se eventualmente resta qualche soggetto più o meno normale… ben volentieri”, ha concluso il cuoco nel post che poi ha preferito rimuovere da Facebook a causa delle numerose reazioni social 

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Quella che sembrava una normale ricerca di personale si è trasformata invece in un post offensivo, che ha sollevato un grosso polverone. Pochi giorni fa Paolo Cappuccio, tra i migliori chef del mondo, ha pubblicato su Facebook un post per tre posizioni lavorative per un hotel 4 stelle in Trentino, ma nella descrizione, oltre a informazioni sullo stipendio dai 2 ai 4mila euro e sul periodo, da dicembre fino a marzo, ha specificato che erano esclusi “comunisti/fancazzisti”, “persone con problemi di alcol, droghe e di orientamento sessuale”, concludendo: “Quindi se eventualmente resta qualche soggetto più o meno normale… ben volentieri”. Le reazioni contro lo chef sono state talmente tante e dure che ha poi preferito oscurare il post. 

I precedenti

Cappuccio, napoletano, 48 anni, con alle spalle una importantissima carriera lunga 35 anni in ristoranti stellati con il «La Stube» del Bio Hotel Hermitage di Madonna di Campiglio, ci è ricascato, perché già nel 2020 con un altro annuncio per la stagione estiva a Caorle, aveva usato toni altrettanto offensivi, e anche quella volta ne era seguita una pesante bufera social. 

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