Abusi nella Chiesa italiana: ancora pochi dati e poca trasparenza

Nel 2022, la Conferenza episcopale italiana ha presentato “Proteggere, prevenire, formare”, il primo rapporto che contiene i dati sulle segnalazioni di abusi sessuali e sulle attività di prevenzione e contrasto all’interno della Chiesa italiana. Rispetto alle inchieste ben più approfondite condotte da altre conferenze episcopali europee, il documento si concentrava su un arco temporale molto limitato e lasciava ampie zone d’ombra. Come già nei due rapporti precedenti , anche l’ultima edizione, uscita a fine maggio, appare più interessata a evidenziare le “buone pratiche” sviluppate che a offrire un’indagine trasparente sulle responsabilità e sulle dinamiche degli abusi. Tra le informazioni più significative, relegate comunque in poche pagine nella parte finale del documento, emerge la giovane età delle presunte vittime e il loro genere . Solo 14 casi risultano segnalati alla giustizia civile. Chi sono le presunte vittime? Nel biennio 2023-2024 sono arrivate 69 segnalazioni di abusi sessuali ai centri di ascolto delle diocesi italiane, un numero simile a quello rilevato nei rapporti precedenti. Le segnalazioni provengono da 118 presunte vittime che si sono rivolte a uno dei 103 centri attivi : in oltre la metà dei casi gli episodi sono avvenuti prima del biennio in questione. La distribuzione geografica mostra una prevalenza di segnalazioni nel Nord Italia, mentre i numeri più alti si registrano in poche diocesi: sono appena 18 i centri che hanno ricevuto almeno una segnalazione, e solo uno ha raccolto otto casi. Se non visualizzi il grafico, clicca qui La classificazione per tipologia di abusi, che consente risposte multiple, evidenzia un incremento significativo in quasi tutte le categorie rispetto ai bienni precedenti. I “comportamenti e linguaggi inappropriati”, un insieme che comprende offese, ricatti affettivi, molestie verbali, manipolazioni e dipendenze psicologiche, sono passati da 24 nel 2020-2021 a 36 nel 2023-2024. Aumentano in maniera significativa gli abusi spirituali e quelli psicologici. Se non visualizzi il grafico, clicca qui Quanto ai luoghi dove sarebbero avvenuti gli abusi, la parrocchia si conferma l’ambiente che raccoglie più segnalazioni: 27 nel biennio 2023-2024, in crescita rispetto alle 17 del 2022. In aumento anche i presunti episodi all’interno di case di formazione, seminari, collegi e campeggi, dove si passa da 2 a 11 segnalazioni. Più contenute, ma comunque presenti, le segnalazioni relative ad abusi in scuole , istituti religiosi , sedi di movimenti o associazioni , abitazioni private o durante iniziative diocesane . Infine, la categoria residuale “Altro” raccoglie 9 segnalazioni nel periodo analizzato. Se non visualizzi il grafico, clicca qui Nel biennio 2023-2024, il numero di presunte vittime segnalate ai centri di ascolto della Chiesa cattolica italiana è salito a 118, un dato in crescita rispetto ai 54 casi rilevati nel solo 2022 e agli 89 dell’intero biennio 2020-2021. Osservando l’età delle presunte vittime al momento dell’abuso, emerge uno spostamento preoccupante: se nei due bienni precedenti la fascia più rappresentata era quella tra i 15 e i 18 anni, nel periodo 2023-2024 il numero più alto di segnalazioni riguarda bambini tra i 10 e i 14 anni, con 36 casi pari al 31,3% del totale. Subito dopo, si colloca la fascia degli over 18, con 35 casi . Il dato che segna una netta discontinuità con i rapporti precedenti riguarda invece il genere delle vittime. Per la prima volta da quando è stata avviata la raccolta sistematica di queste segnalazioni, la maggioranza è composta da maschi . È un’inversione rispetto al 2022, quando le presunte vittime erano in larga parte femmine . Chi sono i presunti abusatori? Tra il 2023 e il 2024, le persone accusate di abusi segnalati ai centri di ascolto della Chiesa italiana sono state 67: 44 erano sacerdoti, 15 religiosi e 8 laici. Rispetto al 2022, quando i laici costituivano il gruppo più numeroso tra i presunti autori , il dato più recente mostra una nuova prevalenza del clero. Anche l’età media degli accusati è aumentata: da 43 anni nel 2022 a 50 anni nel biennio successivo. La stragrande maggioranza dei presunti abuser è di sesso maschile. Il rapporto CEI registra infine un dato particolarmente problematico: su 69 casi di abuso segnalati nel 2023-2024, solo 14 risultano noti come denunciati anche alla giustizia civile. In 52 casi, i centri di ascolto non hanno informazioni sull’eventuale avvio di procedimenti esterni. L’esempio di altre conferenze episcopali Rispetto a quanto fatto in altri Paesi il nuovo rapporto della CEI conferma i limiti strutturali del sistema italiano nel fare luce sugli abusi commessi all’interno della Chiesa. Lo dimostra, innanzitutto, il confronto con l’indagine realizzata dalla diocesi di Bolzano-Bressanone, la più approfondita mai condotta in Italia. Curata dallo studio legale tedesco Westpfahl Spilker Wastl, attivo da anni su casi simili in Germania, Spagna e Portogallo, l’inchiesta ha ricostruito sessant’anni di abusi, evidenziando la natura sistemica delle violenze e raccogliendo in un solo territorio 67 casi e 75 vittime, la metà delle quali minorenni. Un’indagine commissionata dalla stessa diocesi, che già nel 2010 era stata la prima ad aprire un centro di ascolto, segno di un approccio più trasparente e attivo rispetto al resto del Paese, probabilmente anche per la vicinanza culturale con la Germania. Ancora più ampi sono stati i dati emersi in Francia, dove nel 2021 la Commissione indipendente sugli abusi nella Chiesa , istituita dalla Conferenza episcopale francese, ha pubblicato un rapporto che copre settant’anni e stima che siano almeno 330 mila le vittime di abusi da parte di membri del clero o persone legate alla Chiesa cattolica. Il lavoro di consultazione degli archivi e di raccolta di migliaia di testimonianze è durato più di due anni e mezzo e ha portato al riconoscimento della dimensione sistemica degli abusi da parte delle autorità ecclesiastiche. Anche in Spagna, nel 2023 è stato pubblicato un altro rapporto di grande rilevanza, commissionato dal parlamento e affidato al difensore civico Ángel Gabilondo. Lo studio ha stimato che più di 440 mila persone adulte abbiano subito abusi nell’ambito della Chiesa, di cui circa 233 mila da parte di sacerdoti o religiosi. Anche in questo caso, la ricerca ha incluso testimonianze che coprono un arco temporale di oltre settant’anni.

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