
Per oltre cinque ore è stata ascoltata la testimonianza dell'amico intimo della vittima, che ha ribadito la propria versione dei fatti già fornita in passato. All’udienza hanno partecipato anche il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, indagato per omicidio, e la procuratrice capo Patrizia Castaldini, che ha definito la deposizione "lineare e coerente". Sterpin ha espresso dubbi sul ruolo di Visintin, ipotizzando che possa sapere di più. Tra i due botta e risposta fuori dal Palazzo di giustizia
Si è tenuto oggi al tribunale di Trieste l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Liliana Resinovich, la donna scomparsa nel dicembre 2021 e ritrovata senza vita due settimane dopo. L’udienza, durata oltre cinque ore, è stata richiesta dalla pm Ilaria Iozzi e accolta dalla gip Flavia Mangiante per raccogliere la testimonianza di Claudio Sterpin l’amico della vittima con cui Liliana aveva un legame affettivo particolare. All’udienza, svoltasi a porte chiuse nella sezione Gip, hanno partecipato anche la procuratrice capo di Trieste, Patrizia Castaldini, e Sebastiano Visintin, marito di Liliana, indagato per omicidio, con i suoi avvocati Alice e Paolo Bevilacqua. Sterpin è stato assistito dal legale Giuseppe Squitieri. Visintin ha incontrato questa mattina all'esterno del palazzo di Giustizia di Trieste Claudio Sterpin. Avvicinandosi all'amico della moglie nei pressi di un bar, Visintin ha chiesto "rispetto per Liliana, questo chiedo io e basta". Sterpin ha proseguito per la sua strada senza rispondere e poi è entrato in tribunale. Ai giornalisti Sterpin ha poi spiegato di aver sempre rispettato la donna.
Sterpin: "Ho ripetuto quello che ho sempre detto"
All’uscita dal tribunale, Sterpin ha dichiarato ai giornalisti: "Ho ripetuto tutto quello che ho sempre detto fino a oggi. Tutto o quasi tutto, altrimenti ci sarebbero voluti tre giorni. Ho utilizzato il tempo che avevo per ripetere cose che avevo detto più e più volte. Sempre la stessa versione, perché la versione è una sola, per me non ce ne sono altre". Rispondendo poi a domande più specifiche, ha commentato: "Io spero di no per lui, però sa tutto quello che è successo", riferendosi a Visintin. "Uno solo non fa quel lavoro, lei è stata portata là. Già in due, di notte, è problematico". E alla domanda se il marito stia coprendo qualcuno ha risposto: "Probabile, ma non sta a me dirlo. Le probabilità sono millanta e sono tutte valide. Spero che la Procura abbia un orientamento preciso". Poi ha aggiunto: "Mi aspetto quello che vi aspettate tutti: qualche novità e la verità, per forza".

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La procuratrice: "Testimone ha risposto a tutte le domande"
La procuratrice Castaldini, parlando con i giornalisti al termine dell’udienza, ha spiegato che "il testimone ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero, della parte offesa e della difesa. Ha risposto a tutto". Ha poi definito il racconto "assolutamente lineare e coerente", pur precisando di non poter entrare nel merito dei contenuti. Alla domanda se l’audizione sia stata utile, ha risposto: "Penso di sì", concludendo con un sorriso: "Speriamo". Il legale di Sterpin, Giuseppe Squitieri, ha confermato che il suo assistito "ricorda benissimo tutti i passaggi" e che "sta chiarendo tutto, non ha problemi, è qui per chiarire". Nessuna contraddizione, ha detto, sarebbe emersa nel corso della lunga giornata.
