Il viaggio della legalità a bordo della MareNostrum Dike
CronacaLa barca a vela su cui gli scafisti trafficavano esseri umani è diventata la motovela della Legalità grazie ad un progetto di Archeoclub d'Italia. Salpata da Napoli il 19 maggio, la MareNostrum Dike ha fatto tappa a Palermo il 23 maggio, giornata di commemorazione del 33esimo anniversario dalla strage di Capaci e sarà il 27 Maggio a Messina, il 31 Maggio a Vibo Valentia, il 4 Giugno a Salerno, il 6 Giugno a Napoli.
Ad accoglierla a Palermo c'erano 200 studenti, nella giornata in ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Si chiama MareNostrum Dike l'imbarcazione confiscata agli scafisti che portavano migranti sulla tratta dalla Turchia e che adesso gira l'Italia su progetto di Archeoclub d'Italia.
"E' il secondo anno che portiamo l'imbarcazione a Palermo, coinvolgendo le scuole del territorio e i bambini - spiega Fortunata Flora Rizzo, vicepresidente nazionale Archeoclub d'Italia - sono progetti che hanno sia una finalità sociale che culturale, a bordo, infatti, parliamo ai bambini di legalità. Abbiamo scelto il 23 maggio, un giorno che ha scosso questa città, e abbiamo deciso di essere qui ogni anno, in occasione di questa data, per dare il nostro contributo".
Alle visite a bordo hanno preso parte, a gruppi, alcune scuole della città.
"Abbiamo portato i nostri bambini a bordo perché cerchiamo di seminare qualcosa in loro - spiega Nunzia De Rosa, insegnante e referente alla legalità per la scuola primaria Perez Madre Teresa di Calcutta di Palermo - ai bambini parliamo di mafia, in modo semplice ma diretto. Devono sapere, non possiamo nascondere loro quanto è accaduto. Devo dire che reagiscono bene, perché nei bambini il male ancora non si è insinuato".
"Questa barca racconta una storia tragica ma oggi, in Sicilia, diventa simbolo della rinascita, di una nuova vita, di un nuovo percorso e di legalità”, dice Rosario Santanastasio Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia. "La facciamo rinascere raccontando gioia alla presenza di bambini, di ragazzi, di docenti, di comuni cittadini. Ben 200 studenti a Palermo, altri 150 a Messina il 27 Maggio, ancora 150 in Calabria, a Vibo Valentia il 31 Maggio ed ancora 150 a Salerno in Campania. Le tre parole importanti che abbiamo come riferimento sono legalità, conoscenza e tutela. Tutela, salvaguardia ed aggiungiamoci anche promozione del territorio sono tutti elementi essenziali che compongono un’unica ricetta che è quella della conoscenza. Noi facciamo attività di legalità, dando la possibilità ai ragazzi di salire a bordo della MareNostrum che era Oceanis 473, imbarcazione con la quale gli scafisti trafficavano persone sulla tratta dalla Turchia e che invece oggi è simbolo di legalità. A bordo ospitiamo conferenze e supportiamo importanti attività sociali. I ragazzi dell’Area Penale di Napoli, ad esempio, hanno partecipato e continuano a farlo, ad un progetto che oggi si chiama MareNostrum e attraverso il quale, dopo un percorso formativo, sono diventati e continuano a diventare dei sub. Vorrei ricordare che del progetto fanno parte MareNostrum, Dipartimento Marino di Archeoclub D’Italia, Archeoclub D’Italia, Marina Militare, Centro di Giustizia Minorile della Campania. Corpo Militare dell’Ordine di Malta. Grazie al protocollo firmato con il Dipartimento di Giustizia Minorile, il progetto sarà diffuso a livello nazionale e dunque sempre più ragazzi potranno essere recuperati per il bene della comunità e dopo percorsi di ritorno alla legalità”.
"A bordo della MareNostrum abbiamo voluto un cartellone che ricordasse la storia della nave Caracciolo grazie alla quale vennero strappati alla illegalità, all’incertezza del futuro, ben 700 scugnizzi di Napoli", dice Francesca Esposito, Referente Attività Sociali di Archeoclub D’Italia. La MareNostrum Dike non c’era. Esisteva l’Oceanis 473 con la quale gli scafisti trafficavano persone. Al momento in cui la Guardia di Finanza, intercettò l’imbarcazione, c’erano più di 100 persone a bordo che venivano stipate in ogni centimetro e su una motovela che poteva trasportare 12 persone. Credo che la sofferenza sia stata tanta e sappiamo anche che gli scafisti davano i posti migliori a coloro i quali pagavano di più. La vita non ha prezzo. La vita di tutti è un dono. Il mare è un dono e non luogo di sofferenze. Spesso la vita delle persone non viene rispettata, come l’ambiente e il mare. Noi, di Archeoclub d’Italia abbiamo unito mare, ambiente, conoscenza, tutela e legalità. Ad esempio con il progetto MareNostrum che vede la partecipazione anche della MareNostrum Dike, i ragazzi dell’area penale minorile dopo un percorso formativo hanno conseguito il brevetto da sub e con il supporto della Marina Militare e di tutti i partners del programma MareNostrum, partecipano ad immersioni subacquee per tutelare i fondali marini o sono attivi in azioni concrete di pulizia delle spiagge, ma qualcuno sta riuscendo anche ad inserirsi nel settore del turismo archeologico subacqueo. Oggi, grazie al Dipartimento di Giustizia Minorile, il progetto è esteso a tutto il territorio nazionale. In questo modo tentiamo di reinserirli in società attraverso spirito critico e cittadinanza attiva. Rispettando l’ambiente si rispettano le persone e si rispetta anche se stessi. L’ambiente e tutto ciò che ecologia condiziona, purtroppo e spesso in modo irreversibile la nostra vita”.
Ripartita da Palermo, la Mare Nostrum Dike sarà il 27 Maggio a Messina, il 31 Maggio a Vibo Valentia, il 4 Giugno a Salerno, il 6 Giugno a Napoli.
Nel video che segue l'arrivo della barca a Palermo nel 2024 .