Davigo, Cassazione respinge ricorso: resta condanna per rivelazione di segreto

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La vicenda è quella relativa alla diffusione dei verbali dell’avvocato Piero Amara riguardanti la presunta loggia segreta “Ungheria”, documenti che l’ex magistrato avrebbe fatto circolare quando era al CSM

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È stato respinto dalla Corte di Cassazione il ricorso straordinario presentato da Piercamillo Davigo, difeso dai suoi avvocati Franco Coppi e Davide Steccanella. Viene confermata quindi in via definitiva la condanna per rivelazione di segreto d’ufficio. I legali di Davigo puntavano a evidenziare l’incongruenza tra le tre sentenze precedenti – primo grado, appello e Cassazione – che, pur giungendo tutte alla condanna, offrivano motivazioni differenti sulla responsabilità del loro assistito. 

La difesa

La vicenda è quella relativa alla diffusione dei verbali dell’avvocato Piero Amara riguardanti la presunta loggia segreta “Ungheria”, documenti che l’ex magistrato avrebbe fatto circolare quando era al CSM. Nella sua difesa Davigo ha sempre sostenuto di aver agito per “ripristinare la legalità”, scegliendo canali informali per evitare che i verbali segreti finissero nelle mani di chi, secondo le accuse poi rivelatesi infondate, era coinvolto nei fatti oggetto dell’indagine. La Sesta sezione della Cassazione ha messo la parola fine a un lungo iter giudiziario ritenendo inammissibile il ricorso straordinario.

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