Introduzione
A un mese circa dall'esame di Maturità Skuola.net pubblica un vademecum di quelle cose essenziali da sapere. Ci sono dei criteri precisi stabiliti dal ministero dell'Istruzione e del Merito. Con due insufficienze in pagella non si è ammessi all’esame di Stato. La condotta è sotto i riflettori. Chi non consegue almeno un nove o un dieci, non ha diritto al massimo dei crediti scolastici previsti nel voto finale
Quello che devi sapere
La prima prova scritta è il 18 giugno
L’esame comincia mercoledì 18 giugno, alle 8:30 con la prima prova scritta, il tema di italiano, uguale in tutte le scuole. Sette le tracce, tre le tipologie: analisi del testo, testo argomentativo, tema di attualità. Nulla di nuovo. Ma non dimentichiamo che, già dalla prima tappa, i maturandi si giocano una parte importante del punteggio. La scelta della traccia non è quindi solo un fatto di preferenza, ma di strategia: serve sapere dove si è forti, dove si può costruire un discorso articolato, personale, critico
Il 19 giugno si svolge la seconda prova
La seconda prova sarà il giorno dopo, il 19 giugno. Cambia a seconda dell’indirizzo, che incide significativamente anche sulla durata. Tant’è che si può passare dalle classiche 6 ore a casi (licei artistici, istituti tecnici con prove pratiche, eccetera) in cui si prolunga anche per più giorni
Il 23 giugno iniziano i colloqui orali
Qui la parola chiave è “interdisciplinarità”. Il candidato parte da un materiale fornito dalla commissione, un documento, un testo, un grafico, un’immagine, e da lì costruisce un percorso tra le discipline: più che rispondere correttamente, è importante dimostrare di saper ragionare. La commissione, oltre a interpellare il candidato sulle prove scritte, può approfondire argomenti di Educazione Civica, verificare le esperienze di Pcto, nonché chiedere conto del curriculum dello studente. Infine, la correzione degli scritti
La commissione esaminatrice
La commissione esaminatrice è mista: la compongono sei docenti, tre interni e tre esterni, affiancati da un presidente esterno nominato dal ministero. Il presidente ha un ruolo di supervisione e può intervenire nei casi di parità, mentre la Commissione nel suo complesso valuterà l’intero percorso d’esame, dagli scritti al colloquio orale. Ogni collegio giudicante può esaminare al massimo due classi da non più di 35 candidati ciascuna
Attenzione alle troppe assenze
Le troppe assenze, anche se giustificate, possono compromettere la partecipazione all'esame: sono necessari almeno i tre quarti del monte ore annuale. Lo studente poi deve aver partecipato alle prove Invalsi, che sono rimaste obbligatorie per l'ammissione malgrado le tante polemiche, ma la valutazione non incide sul voto finale
La novità: Pcto
La novità sono i Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento) che da quest'anno devono essere completati. Nel dettaglio, si tratta di 90 ore di ex-alternanza scuola-lavoro per i licei, che passano a 150 per gli istituti tecnici fino a impennarsi a 210 per i professionali. Sono attività che vengono svolte nel triennio finale delle superiori
La pagella
Per quanto riguarda il rendimento vero e proprio, la pagella, a decidere sull’ammissione sarà il Consiglio di classe, che può valutare caso per caso. In presenza di una sola insufficienza, ad esempio, è possibile essere comunque ammessi, ma solo in presenza di una motivazione didattica forte. Però non si può andare oltre, salvo casi davvero eccezionali: con due insufficienze la non ammissione è praticamente automatica
La condotta
In realtà è la condotta ad essere sotto i riflettori. Nelle scorse edizioni dell'esame di Stato il voto di “comportamento”, ovviamente sufficiente, altrimenti già si veniva bocciati in partenza, era poco più di un numero a margine della pagella, oggi potrebbe diventare un ostacolo. Lo studente che ha la sufficienza in condotta deve presentare, in sede d’esame, un elaborato su un tema di cittadinanza attiva e solidale, assegnato dal consiglio di classe e discusso durante il colloquio.
I crediti scolastici
Ma anche chi non va oltre al 7 o all’8 può avere qualche grattacapo: infatti, chi non consegue almeno un nove o un dieci, non ha diritto al massimo dei crediti scolastici previsti dalla sua media voto finale: cioè un punto in meno sul voto di maturità quest’anno, il primo in cui è entrata in vigore la norma, e a regime fino a tre punti in meno per ogni anno in cui questa condizione si andrà a verificare. Una norma che andrà a impattare anche coloro che aspirano al massimo dei voti