Aosta, tac al gatto in ospedale: quattro indagati

Cronaca

Le accuse, a vario titolo, sono di indebita destinazione di denaro o cose mobili, esercizio abusivo di professione, truffa allo Stato per timbrature non correlate, interruzione di pubblico servizio

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Chiusa l'inchiesta della procura di Aosta sulla gatta che - caduta e ferita a gennaio - era stata sottoposta a Tac all'ospedale regionale Parini dal proprietario Gianluca Fanelli, radiologo interventista. Fanelli e Massimiliano Natrella, primario di Radiologia, sono indagati per truffa allo Stato per timbrature non correlate; con la tecnica di radiologia Giulia Sammaritani, per indebita destinazione di denaro o cose mobili ed esercizio abusivo di professione; con Giulia Sammaritani e Denise Barone, tecnica di radiologia, per interruzione di pubblico servizio.

La versione del medico

"Di professione faccio il radiologo interventista e sapevo di poterla salvare solo con un tempestivo intervento. In un momento in cui le tre Tac non erano in orario di servizio, dopo le 20 del giorno lunedì 27 gennaio, quando gli esami programmati per la giornata sono terminati e tutte le macchine diagnostiche sono in attesa di eseguire eventuali esami urgenti, verificato non vi fossero pazienti e, ovviamente, non in timbratura, ho deciso di verificare quali fossero le sue condizioni e cosa potessi eventualmente fare per salvarla", ha spiegato Fanelli nella missiva. Dopo la caduta, dal veterinario "sono emerse fratture posteriori, distacco di almeno uno dei due polmoni con un sospetto pneumotorace e possibili lesioni degli organi interni", ha poi proseguito il medico, raccontando le condizioni di Athena. Poi ecco la corsa all'ospedale. "Le ho fatto un esame radiologico di pochi secondi utilizzando una delle tre tac e, valutata così la gravità delle condizioni del pneumotorace, ho poi eseguito il drenaggio, permettendole finalmente e immediatamente di respirare: da quel momento la gatta ha ripreso a respirare e si è gradualmente ripresa", ha riferito il dottore. Così Athena, uno dei cinque gatti di Fanelli, "tutti, nel tempo, trovati per strada e salvati da condizioni estreme", è scampata al pericolo di morire. "Se non avessi fatto tutto ciò che potevo visto che faccio proprio il medico radiologo interventista che dunque è abituato a prendere decisioni immediate per salvare vite e la mia gatta fosse morta, non me lo sarei potuto mai perdonare, anche per i miei figli che la adorano", ha poi concluso nella sua lettera.

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