Milano, saluto romano al corteo per Sergio Ramelli, "Bella ciao" echeggia in lontananza
CronacaIn serata si è concluso in via Paladini il corteo per il 50esimo anniversario della morte del giovane del Fronte della gioventù, ucciso da esponenti di Avanguardia operaia. In occasione della commemorazione ufficiale, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, aveva proposto l'idea di una via intitolata a tutti i giovani uccisi dal terrorismo, accogliendo l'approvazione del presidente del Senato, Ignazio La Russa
Si è concluso con il rito del "presente" insieme al saluto romano, in via Paladini a Milano, il corteo per il 50esimo anniversario della morte di Sergio Ramelli, giovane del Fronte della gioventù ucciso 50 anni fa da esponenti di Avanguardia operaia. Da un palazzo vicino, però, è risuonata ad alto volume "Bella ciao", il canto popolare dedicato alla Resistenza. Alcuni manifestanti hanno replicato con insulti, e sono stati fatti esplodere alcuni petardi, poi gli organizzatori hanno riportato l'ordine e la manifestazione si è sciolta.
La proposta del sindaco Sala
In giornata, in occasione della commemorazione ufficiale di Ramelli, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, aveva proposto l'idea di una via intitolata a tutti i giovani uccisi dal terrorismo, accogliendo l'approvazione del presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Credo sarebbe una buona cosa intitolare una piazza o una via ai giovani milanesi vittime del terrorismo efferato di quegli anni", è stata la proposta del primo cittadino, convinto che questo "non sia il momento di aumentare le tensioni, ma di abbassare i toni e di ricordare solo quel periodo". Secondo La Russa, "le storie singole sono diverse, ma se una piazza vuole accomunare dei giovani che hanno perso la vita in un momento tragico della nostra storia sono favorevole". Per la seconda carica dello Stato, "il punto principale è che finalmente quest'anno Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi", consigliere provinciale dell'Msi ucciso nello stesso giorno 49 anni fa da Prima Linea e ricordato al pari dello studente del Fronte della Gioventù, siano entrati "in una dimensione diversa". La cosa più importante, ha proseguito La Russa, "è che non ci sia più violenza. L'intento è offrire a tutti gli italiani un segnale di concordia, di pace e pacificazione e soprattutto di amore. Oggi diciamo no a qualsiasi tipo di violenza".