Con una lettera appello divulgata attraverso la Fondazione Giulia Cecchettin, il padre della ragazza uccisa da Turetta chiama a raccolta il mondo della musica: "No ai contenuti che alimentano cultura della sopraffazione"
Appello di Gino Cecchettin al mondo della musica. Con la Fondazione di cui è alla guida e che porta il nome di sua figlia Giulia, uccisa a 22 anni nel novembre del 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta, si è rivolto con una lettera aperta agli artisti e alle case discografiche proponendo due vademecum per un linguaggio più consapevole nei testi e nelle produzioni musicali. Cecchettin nella sua missiva pone l'accento su come la musica possa cambiare le cose. Può raccontare, unire, educare. Ma può anche rafforzare stereotipi, normalizzare comportamenti tossici, alimentare una cultura della sopraffazione. L'occasione per divulgare l'appello è stato offerto dall'Aperyshow Charity Event 2025 - festival musicale a scopo benefico che si svolge ad Arsego, in provincia di Padova, sostenitore della Fondazione Giulia Cecchettin.
Redatti due vademecum: uno per i cantanti, uno per i discografici
Gino Cecchettin si è rivolto direttamente agli artisti con una lettera che intreccia memoria personale e responsabilità pubblica: "Le parole che scegli, i messaggi che trasmetti - scrive - arrivano a migliaia di giovani, e lasciano tracce. Ti invito a considerare la possibilità di lasciare da parte quei contenuti che - consapevolmente o no - possono alimentare una cultura della sopraffazione". Accanto a questo invito, la Fondazione ha redatto due vademecum: uno rivolto ai cantanti, l'altro ai discografici con suggerimenti per favorire un linguaggio rispettoso, la parità di genere e l'inclusione nelle produzioni musicali e nei contesti professionali.
