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Imola, morta a 100 anni Virgina Manaresi: fuggì dal campo di concentramento di Bolzano

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I titoli di Sky Tg24 del 7 aprile, edizione delle 13
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Partigiana, deportata politica e presidente dell’Aned di Imola, “Gina” si è spenta pochi giorni prima dell’80° anniversario della Liberazione. Originaria di Imola, classe 1924, entrò giovanissima nel movimento per la Resistenza e fondò la sezione imolese dell’Udi (Unione donne in Italia). Fu arrestata alla fine di novembre del 1944

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È scomparsa a 100 anni Virginia Manaresi. Partigiana, deportata politica e presidente dell’Aned di Imola, “Gina” si è spenta pochi giorni prima dell’80° anniversario della Liberazione. Originaria di Imola, classe 1924, entrò giovanissima nel movimento per la Resistenza e fondò la sezione imolese dell’Udi (Unione donne in Italia). Fu arrestata alla fine di novembre del 1944. Rinchiusa prima alla Rocca di Imola venne poi trasferita nel carcere di San Giovanni in Monte per poi essere spedita al campo di concentramento di Bolzano come prigioniera politica. Riuscì ad evadere nell’aprile 1945 e si unì al movimento partigiano in Val di Non.

"Testimone diretta della resistenza"

Gina è stata “testimone diretta della resistenza e simbolo di libertà, coraggio ed emancipazione”, ha scritto il sindaco di Imola Marco Panieri. “Ha testimoniato per tutta la vita i valori della libertà, della giustizia e della memoria storica. Per decenni è stata un riferimento per il mondo antifascista, per l’impegno politico e sociale delle donne, per la coscienza democratica della città”. "La scomparsa di Gina ci tocca profondamente”, sottolinea ancora Panieri. “La sua vita è stata una testimone diretta degli orrori del fascismo e della lotta per riaffermare un ideale di libertà. La sua voce, la sua presenza, la sua testimonianza continueranno a guidarci nel compito quotidiano di difendere i valori democratici e trasmetterli alle nuove generazioni”.

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