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Savona, esplosione della petroliera Seajewel: aperto un fascicolo per accertare cause

Cronaca
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I titoli di Sky Tg24 del 18 febbraio, edizione delle 8
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I titoli di Sky Tg24 del 18 febbraio, edizione delle 8
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Incerti i motivi della falla trovata nello scafo della nave battente bandiera di Malta proveniente dall'Algeria ormeggiata nel campo boa del porto ligure da venerdì 14 febbraio. I contorni della vicenda non sono ancora chiari. La Seajewel era finita al centro di alcune inchieste giornalistiche che si sono occupate delle "flotte ombra" dalla Russia: petroliere fantasma che continuano a rifornire l'Europa di petrolio nonostante le sanzioni anti Mosca

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Indagini a Savona per fare luce sulla falla trovata nello scafo della petroliera 'Seajewel', nave battente bandiera di Malta proveniente dall'Algeria ormeggiata nel campo boa del porto ligure da venerdì 14 febbraio. I contorni della vicenda non sono ancora chiari, tanto che la Procura di Savona ha aperto un fascicolo per accertare le cause dell'incidente. Secondo gli inquirenti a causare lo squarcio sarebbe stato un ordigno, probabilmente un residuato bellico, proprio per la natura della falla: le lamiere della nave piegate verso l'interno, e inoltre nell'area circostante sono stati rinvenuti diversi pesci morti. Al momento gli investigatori non confermano però alcuna ipotesi o pista precisa.

La Seajewel era finita al centro di alcune inchieste giornalistiche che si sono occupate delle "flotte ombra" dalla Russia: petroliere fantasma che continuano a rifornire l'Europa di petrolio nonostante le sanzioni anti Mosca.

La ricostruzione dei fatti

Venerdì 14 febbraio notte mentre erano in corso le operazioni di debunkeraggio sono state avvertite due esplosioni. Il sopralluogo ha portato ad accertare che nell'opera viva della nave, ovvero nella parte immersa, si era aperta una falla di poco meno di un metro. Le lamiere ritorte erano rivolte verso l'interno: non un dettaglio, perche la direzione della piega delle lamiere fa comprendere che la causa della lacerazione dell'acciaio è stata esterna. La nave presenta una falla di oltre un metro. Ma la potenza dell'agente lacerante è stata relativa visto che le le lamiere della camera di sicurezza hanno tenuto, evitando lo sversamento del petrolio in mare.

Sabotaggio o atto terroristico? Arriva la smentita

Visto che la petroliera Seajewels è  inserita nella lista delle navi che trasportano petrolio russo, le due esplosioni hanno portato alcuni a sospettare che sia stata un'azione di sabotaggio o, ancor peggio un atto terroristico. Voci che hanno portato immediatamente la Capitaneria di porto a emettere una nota tranquillizzante. "Notizie prive di fondamento" si legge nella nota.

La nota della Capitaneria di Porto

"Durante le operazioni di scarico di crude oil il personale specializzato, che sovrintendeva tali operazioni, ha constatato alcune anomalie - da accertare - nelle procedure di discarica decidendo, di concerto con questa Capitaneria di porto, per motivi precauzionali, l'interruzione delle stesse" si legge nella nota. "Questa Capitaneria - prosegue il comunicato - attuava, nell'immediatezza, le procedure previste dai Piani antinquinamento e antincendio portuali. Non sono stati registrati sversamenti né danni a persone. Sono attualmente in corso accertamenti tecnici a bordo dell'unità in questione volti a verificare l'origine di tali anomalie e ad eliminare le stesse per il prosieguo delle operazioni in sicurezza". 

Interrogazione parlamentare

"Leggiamo dai giornali che al largo di Savona-Vado ci sarebbero state esplosioni e un possibile attentato alla petroliera Seajewel, che la stessa nave figura tra le inchieste giornalistiche sulle 'flotte ombra' che dalla Russia riforniscono di petrolio l'Europa e che sul caso sarebbe al lavoro l'antiterrorismo. Presenteremo oggi stesso un'interrogazione". Così sui social Ettore Rosato, vicesegretario di Azione.

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