Marina Berlusconi su Donald Trump: "Spero non rottami l'Occidente"

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La presidente di Fininvest e Mondadori ha parlato in un'intervista al Foglio della quale sono state rese note alcune anticipazioni. La figlia del fondatore di Forza Italia ha commentato le nuove politiche del presidente statunitense, per poi parlare di big tech e guerra in Ucraina: "Se l'Europa verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando dovrà anche fare una seria autocritica", ha detto

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"Spero davvero che il Paese che è sempre stato il principale garante dell'Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il 'rottamatore' dell'Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l'America è stata negli ultimi ottant'anni". Lo ha detto Marina Berlusconi in un’intervista sul Foglio di domani, come si legge in un’anticipazione. La presidente di Fininvest e Mondadori tra le altre cose ha parlato delle iniziative di Donald Trump dopo l’insediamento alla Casa Bianca. "Per il momento - ha commentato - non si può ignorare che molti dei primi interventi di Trump hanno sì portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale". 

Big Tech? “Dittatura algoritmo e concorrenza sleale”

Altro argomento toccato nell'intervista riguarda i "Signori delle Big Tech" in merito ai quali, ha commentato Marina Berlusconi, "c'è un problema di concorrenza sleale grande come una casa". A quei tycoon, la presidente di Fininvest e del gruppo Mondadori manda a dire che "sono riusciti a imporre nella nostra vita di tutti i giorni la dittatura dell'algoritmo".

"No pace su pelle Kiev"

Un commento anche sulla guerra tra Russia-Ucraina. "Per porre fine a questo terribile conflitto sarà inevitabile un compromesso, ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca". La presidente di Fininvest e del gruppo Mondadori aggiunge poi che "all'Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza" e osserva che "se fosse una pace fatta sulla pelle di Kyiv e dell'Europa non credo si potrebbe considerare un bene". E conclude: "Se l'Europa verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando dovrà anche fare una seria autocritica".

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