Sono 49 i cittadini stranieri imbarcati a bordo del pattugliatore della Marina Militare per essere portati nei centri in Albania, dove saranno avviate le procedure di accoglienza, trattenimento e valutazione dei singoli casi. Il Viminale ha spiegato che altri 53 "hanno presentato spontaneamente il proprio passaporto per evitare il trasferimento". L'arrivo nel porto di Shëngjin è previsto nella notte tra lunedì e martedì
Il governo tenta per la terza volta di far partire l'accordo sui migranti sottoscritto un anno fa dai premier Giorgia Meloni e Edi Rama. Il Cassiopea, pattugliatore della Marina Militare, è in viaggio verso l'Albania con 49 migranti a bordo: dovrebbe arrivare nel porto di Shëngjin nella notte tra lunedì e martedì. Lì, nell'hotspot "italiano", i migranti saranno sottoposti alle procedure di identificazione e a uno screening sanitario più approfondito. Le 49 persone provengono da Paesi inseriti dal governo italiano nella lista di quelli "sicuri": si tratta prevalentemente di egiziani e bengalesi. Tutto salterà, però, se come accaduto ad ottobre e novembre scorsi il giudice non convaliderà il trattenimento nel vicino centro di Gjader.
Il trasferimento
I 49 cittadini stranieri sono stati imbarcati sulla nave Cassiopea dopo le operazioni di valutazione delle condizioni delle persone intercettate: ora saranno trasferiti nei centri in Albania, dove saranno avviate le procedure di accoglienza, trattenimento e valutazione dei singoli casi. Il Viminale ha spiegato che altri 53 migranti "hanno presentato spontaneamente il proprio passaporto per evitare il trasferimento: una circostanza di particolare rilievo, in quanto consente di attivare le procedure di verifica delle posizioni individuali in tempi più rapidi anche a prescindere del trattenimento, aumentando le possibilità di procedere con i rimpatri di chi non ha diritto a rimanere in Ue".
Chi sono i migranti a bordo
I 49 migranti ritenuti "eleggibili", e quindi trasbordati sulla nave Cassiopea, sono stati selezionati 30 dalla guardia costiera e 19 dalla guardia di finanza. Otto i barchini bloccati al largo e controllati in base anche al protocollo Italia-Albania. Procedure che rallentano e complicano i trasferimenti dei migranti soccorsi su molo Favarolo a Lampedusa. Nel dettaglio, la guardia costiera ha bloccato un barchino con 46 persone (4 trasferite subito a Lampedusa per cause sanitarie): dei 42, 6 sono risultati "eleggibili" e pertanto portati sulla Cassiopea. Poi su un secondo barchino erano in 60: 14 sono stati caricati sulla nave della Marina militare. Sul terzo barchino soccorso c'erano 41 persone, di cui 2 sono risultati eleggibili. Infine, su un altro natante erano in 35 di cui nessuno da portare in Albania. La guardia di finanza invece ha controllato, a 50 miglia da Lampedusa, un barcone con 61 persone di cui 3 sono risultate eleggibili; poi altri 48 migranti (14 eleggibili), un natante con 9 persone tutte sbarcate poi a Lampedusa e un barchino con 44 migranti di cui 2 eleggibili.

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Le procedure
Riparte quindi il piano Albania, con i nuovi trasferimenti che avverranno in un periodo di ripresa degli sbarchi, dopo il netto calo registrato nel 2024, quando gli arrivi furono 66mila, contro i 157mila dell'anno precedente. Nei primi 24 giorni del 2025 sono arrivate 1.742 persone, in aumento rispetto alle 1.298 dello stesso periodo del 2024. Il protocollo è sperimentato: motovedette della Guardia costiera o della Guardia di Finanza intercettano in acque internazionali imbarcazioni con migranti diretti verso l'Italia. Quelli con determinati requisiti - maschi, adulti, senza vulnerabilità, in buona salute e provenienti da Paesi sicuri - vengono trasbordati sul Cassiopea, dove si svolge un primo screening sommario con una verifica delle loro condizioni. Il pattugliatore li porterà quindi nel porto di Shengjin, dove è stato allestito un hotspot 'italiano' e avverranno le procedure di identificazione. Nella stessa giornata i richiedenti asilo saranno trasferiti nel vicino centro di Gjader, dove saranno trattenuti in attesa dell'esito delle loro domande. Il trattenimento disposto dal questore dovrà però essere convalidato dai giudici della Corte d'appello, e non più dai magistrati della sezione immigrazione, come prevede la nuova norma voluta dall'esecutivo ed entrata in vigore lo scorso 11 gennaio.

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Il tema dei Paesi sicuri
Nel frattempo, il 19 dicembre, c'è stata una sentenza della Cassazione che l'esecutivo reputa favorevole perché ha riconosciuto al governo il diritto di stabilire un regime differenziato delle domande di asilo per chi proviene da Paesi designati come sicuri. E dunque il giudice "non può sostituirsi" al ministro degli Esteri, ma può valutare se la designazione è legittima ed eventualmente disapplicare il decreto sui Paesi sicuri. Maggiori certezze si avranno in primavera, quando sulla materia dei Paesi sicuri si esprimerà la Corte europea di giustizia.
