Reggio Calabria, uomo trovato morto in un edificio: fermati i due figli

Cronaca

L'uomo, ex commerciante di 54 anni di San Luca, era stato trovato senza vita in uno stabile alla periferia di Bovalino, a ridosso della statale 106, in provincia di Reggio Calabria. Dei due fratelli, di cui uno minorenne, ad uccidere il padre sarebbe stato quello maggiore

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Due fratelli, di cui uno di minore età, sono stati sottoposti a fermo dai carabinieri con l'accusa di aver ucciso, l'11 gennaio scorso, il padre. L'uomo, Francesco M., ex commerciante di 54 anni di San Luca, era stato trovato senza vita all'interno di uno stabile situato alla periferia di Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, nei pressi della statale 106. I due ragazzi sono accusati, inoltre, anche di occultamento di cadavere e di porto abusivo di armi. L'omicidio, stando agli inquirenti, si sarebbe verificato al culmine di una discussione scaturita per dissidi in ambito famigliare. A sparare, in base a quanto emerso, sarebbe stato il fratello maggiore. 

Le indagini e la vicenda

A compiere i fermi sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo di Locri, con il supporto del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia e della Stazione di Bovalino. Le indagini, che sono state coordinate dalla Procura di Locri diretta da Giuseppe Casciaro e dalla Procura per i minorenni di Reggio Calabria diretta da Roberto Di Palma, hanno consentito di far luce sulla vicenda anche grazie all'ausilio dei filmati dei sistemi di videosorveglianza e alle dichiarazioni del figlio maggiore.  In base a quanto emerso, tra la vittima e i due figli ci sarebbe stata una violenta discussione durante la quale il fratello maggiore avrebbe esploso alcuni colpi di pistola calibro 38 contro il padre, uccidendolo sul colpo. Poi, insieme al fratello, il giovane avrebbe nascosto il corpo in un locale interrato dell'abitazione occultanto l'arma del delitto. Solo il giorno successivo, i due hanno chiamato i soccorsi. Proprio il figlio maggiore della vittima si era presentato spontaneamente in caserma, accompagnato dai suoi legali. Durante l'interrogatorio, il ragazzo ha indicato il luogo in cui avevano abbandonato l'arma del delitto. La pistola, in seguito, è stata trovata in un'area isolata del comune di Ardore, all'interno di un sacco che conteneva anche bossoli e diverse munizioni, tutte dello stesso calibro. Inoltre, in data 18 gennaio era stata recuperata pure l'autovettura della vittima, nascosta in una zona nascosta dell'agro di Bovalino. 

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