Milano, divieto di fumare a meno di 10 metri da altri: nessuna multa da entrata in vigore

Cronaca
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L'obiettivo del divieto introdotto dal Comune di Milano il 1° gennaio non sarebbe tanto sanzionare quanto indirizzare i cittadini a comportamenti virtuosi

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Il Comune di Milano, dopo nove giorni dall’entrata in vigore del divieto di fumare a meno di 10 metri da altre persone, non ha ancora registrato nessuna multa. Lo riporta il Sole 24 ore secondo cui sembrerebbe quindi che l’obiettivo del Comune di Milano non sia sanzionare ma piuttosto indirizzare i cittadini a comportamenti virtuosi. Dopo solo pochi giorni non è stato possibile nemmeno verificare se ci siano stati comportamenti irregolari, sia perché la città è affollata di turisti, sia perché i vigili urbani potrebbero essere stati presenti in misura minore sulle strade. Dentro Palazzo Marino, riporta il Sole 24 ore, l’opinione è comunque di non fare multe, ma semplicemente spingere le persone a “fumare meno”. Un’altra voce vicino alla Giunta comunale guidata dal sindaco Giuseppe Sala dice: “Si fa prima ad invitare una persona a spegnere una sigaretta che a fare una multa”. Infatti, nel caso del divieto di fumo, l’obiettivo non è fare cassa ma: “Educare ad un nuovo stile di vita”.

Le regole

Dal primo gennaio è entrato in vigore quanto già previsto dal Piano Aria e clima approvato dal consiglio comunale nel 2020, ed entrato in vigore nel 2021 con i primi limiti ai fumatori nei parchi, all’interno degli impianti sportivi e nei cimiteri, ad eccezione di chi usa le sigarette elettroniche. Ora il divieto è stato esteso a tutte le aree pubbliche o “ad uso pubblico incluso le aree stradali”, con l’eccezione di “luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone”. L'importo della multa va da 40 a 240 euro e anche in questo caso viene concessa una deroga per le sigarette elettroniche. Per strada, vicino ai negozi, nelle vicinanze delle fermate dei mezzi pubblici e nei pressi dei dehors di bar e ristoranti vige il divieto di fumare. Concretamente diventa davvero difficile effettuare controlli reali: i vigili dovrebbero non solo scovare i fumatori, ma anche contare i metri di distanza, magari affrontando la contestazione che le persone si sono avvicinate solo successivamente rispetto al momento dell’accensione della sigaretta. Insomma, potrebbe avere ragione chi proprio a Palazzo Marino sostiene, come riporta il Sole 24 ore, che “si fa prima a dire di spegnere la sigaretta che a fare una multa”.

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