Sanità, revocata sospensione nuovo nomenclatore tariffario cure garantite. Cos’è successo

Cronaca
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Introduzione

È stato revocato il decreto con cui ieri il Tar del Lazio aveva sospeso il Tariffario delle Prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica, cioè le cure e le prestazioni garantite ai cittadini dal Ssn, gratuitamente o con il pagamento di un ticket. Si tratta dei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) che attendono di partire dal 2017. Il decreto è stato emanato lo scorso novembre e sarebbe dovuto entrare in vigore ieri, 30 dicembre.
 

La questione, comunque, potrebbe non essere finita qui: il Tribunale amministrativo ha infatti confermato l'udienza in camera di consiglio prevista per il prossimo 28 gennaio per la trattazione collegiale del tema.
 

La sospensione del Tariffario delle prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica - rispettivamente ferme al 1996 e al 1999 - era stata prevista solamente ieri da un decreto cautelare del Tar del Lazio, che aveva accolto il ricorso proposto da centinaia di strutture e laboratori accreditati, insieme alle maggiori associazioni di categoria. Con il maxiricorso si puntava a evidenziare la mancata considerazione dell'andamento dei costi produttivi aggiornati e le criticità giuridiche e metodologiche del decreto.

Quello che devi sapere

Le critiche al decreto

  • Secondo gli avvocati patrocinatori dei ricorrenti, Giuseppe Barone e Antonella Blasi, il decreto viola "i principi costituzionali di efficienza e buon andamento della pubblica amministrazione. Le tariffe - spiegano - non tengono conto dell'incremento dei costi e delle difficoltà operative causate dalla pandemia e dalla crisi economica. L'istruttoria che ha condotto all'approvazione delle tariffe è risultata inoltre incompleta e lacunosa. Non è stata garantita una rappresentazione adeguata dei costi reali e delle esigenze delle strutture sanitarie accreditate". Inoltre, il giudice amministrativo, considerato "che il decreto in questione è stato adottato il 26 novembre 2024 ed è stato pubblicato sulla Gazzetta il 27 dicembre, con entrata in vigore il 30 dicembre, e che il nuovo decreto tariffe è stato adottato dopo oltre 20 anni dai precedenti nomenclatori, delineando così l'insussistenza dell'urgenza", ha ritenuto che "devono ritenersi presenti i profili dedotti in punto di danno". Così era arrivato inizialmente l'accoglimento della richiesta di sospensione cautelare urgente del provvedimento. 

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Le nuove prestazioni previste

  • Ma quali sarebbero stati i servizi coinvolti? Dalla Pma alla consulenza genica, l'adroterapia, l'enteroscopia con microcamera ingeribile e la radioterapia stereotassica, sono tante le nuove prestazioni previste. E poi ancora apparecchi acustici a tecnologia digitale, attrezzature domotiche e sensori di comando, arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo. L'aggiornamento ha riguardato in totale oltre 3mila prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica e l'impatto complessivo risulta pari a 502,3 milioni di euro per la specialistica ambulatoriale e a 47,6 milioni per la protesica.

 

Le maggiori novità

  • Molto attese anche le novità per la Procreazione medicalmente assistita (Pma), rispetto alla quale vengono adottate le tariffe applicate dalla Regione Emilia-Romagna che comprendono la remunerazione di tutti i cicli del percorso delle coppie assistite, tenendo anche in considerazione l'inclusione del reperimento dei gameti e il relativo monitoraggio. 
  • Prevista anche la diagnosi e monitoraggio della celiachia e gli screening neonatali per alcune patologie. 
  • Il nuovo nomenclatore tariffario, inoltre, amplia l'elenco delle protesi per arti superiori e inferiori, fornendo una copertura completa per numerosi dispositivi prima non inclusi

 

Le critiche dell'Associazione Nazionale Genitori persone con Autismo

  • Sul nuovo assetto erano arrivate subito le critiche dell'Associazione Nazionale Genitori persone con Autismo (Angsa): "Il nuovo decreto Tariffe dimentica l'autismo con il mancato inserimento delle terapie psico-educative basate sull'analisi applicata del comportamento (Aba)". Questo, sottolinea l'associazione, nonostante "la sentenza del Consiglio di Stato del 6 ottobre 2023, n. 8708, che ha stabilito la piena esigibilità dell'Aba a carico del Servizio Sanitario Nazionale"

Lo stop e l'incertezza

  • Lo stop inizialmente deciso dal Tar aveva sollevato incertezza, sia per i cittadini, sia per le Regioni, chiamate ad adeguare i loro sistemi informatici includendo le nuove prestazioni e tariffe. "Un provvedimento che certifica l'inadeguatezza e la superficialità del modo di operare del Ministro della Salute. Ora Schillaci si assuma le sue responsabilità e spieghi come vuole affrontare questo grave pasticcio, un 'regalo' di fine anno che dà la misura dello stato di crisi conclamata in cui versa il nostro Servizio sanitario pubblico", aveva commentato Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera. 

La revoca della sospensione e l’udienza del 28

  • Come detto però oggi, 31 dicembre, è arrivata la revoca della sospensione stabilita dal Tar. A chiederla sono state le parti che avevano impugnato il provvedimento governativo. "Preso atto della dichiarata gravità delle conseguenze della sospensione del decreto che determinerebbero il blocco del sistema di prenotazione ed erogazione" dei servizi "con un impatto sulla salute dei pazienti", il Tar ha deciso di revocare il decreto confermando però l'udienza in camera di consiglio per il 28 gennaio.

Sempre più italiani hanno difficoltà ad acquistare i medicinali

  • Sempre più italiani, intanto, hanno difficoltà ad acquistare i medicinali e così rinunciano alle cure. In alternativa, chiedono aiuto a enti solidaristici - come il Banco Farmaceutico - o a realtà a essi affiliati, per ricevere gratuitamente farmaci e cure che, altrimenti, non avrebbero potuto permettersi. Nel 2024 lo hanno fatto 463mila persone, l’8% in più rispetto allo scorso anno, come emerge dal libro sulla povertà sanitaria (‘Tra le crepe dell'universalismo - Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia’) 

Per approfondire:

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