Codice della strada, come funziona il test salivare e cosa cambia

Sono entrate in vigore le norme di riforma del Codice della Strada con una stretta ulteriore per la guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Come già previsto prima della riforma, con un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, la sanzione varia da 573 a 2.170 euro, con una sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, la sanzione è doppia, detentiva e pecuniaria con arresto fino a 6 mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro e con la sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 grammi per litro, la contravvenzione è punita con sanzione detentiva e pecuniaria, arresto da 6 mesi e un anno e ammenda da 1.500 a 6.000 euro, e sospensione della patente da uno a due anni. Tali sanzioni sono inasprite per i recidivi, anche con l’imposizione dell’alcol-lock e della segnalazione sulla patente. Stretta anche per chi viene scoperto alla guida dopo avere assunto sostanze stupefacenti. Anche in questo caso, le sanzioni non sono variate rispetto a prima di questa riforma. Si tratta di valutazioni valide per tutti, in modo oggettivo. Abbiamo chiesto alcuni chiarimenti a Sabina Strano Rossi, professore di tossicologia forense dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e presidente dell’associazione scientifica Tossicologi Forensi italiani. “Premetto che ogni individuo ha un organismo differente da un altro o ognuno può rispondere in modo diverso a uno stimolo esterno, a un farmaco, ad una sostanza stupefacente, all’alcol. Noi stiamo però parlando di tutela della salute e della sicurezza pubblica. E quindi le misure che vengono prese, che erano comunque già in vigore, sono volte primariamente alla tutela di tutti gli utenti della strada, sia di chi è alla guida, sia di chi è in strada. Non solo le reazioni psico-fisiche possono variare da individuo a individuo, ma anche la percepibilità degli effetti delle sostanze stupefacenti o alcol sul soggetto, ovvero quello che si rileva dall’esterno, come si appare, e quindi la valutazione soggettiva di uno stato di alterazione psico-fisica. Quindi, per esempio, una persona può sembrare sobria o lucida, ma non lo è. È invece fondamentale considerare che il dato oggettivo della presenza di una sostanza nel sangue, indica che questa sostanza è in grado di espletare il suo effetto farmaco-tossicologico, che è in atto al momento del prelievo/controllo, a prescindere da segni evidenti di alterazione, cioè che in qualche modo il soggetto è sotto l’influenza della sostanza. L’eliminazione della locuzione “in stato di alterazione psicofisica” tiene conto di questo fondamentale aspetto farmaco-tossicologico”. Partiamo dalla misurazione del tasso alcolemico. Come viene misurata e con quali tempistiche? Il tasso alcolemico può essere misurato in due modi. In maniera indiretta, ovvero tramite l’aria espirata, quello che viene comunemente denominato etilometro, effettuato direttamente dalle forze di polizia su strada con strumenti con valore probatorio. Oppure l’alcolemia diretta, ovvero quella misurata con l’analisi del sangue prelevato in pronto soccorso. Entrambe le misurazioni sono affidabili, pur essendo due procedure basate su principi e metodiche differenti. Ovviamente vengono usate a seconda della situazione in cui ci si trova. La concentrazione di alcol nel sangue scende velocemente, quindi è fondamentale la tempestività del prelievo. IL tempo che un individuo impiega per smaltire l’alcol dipende sia da fattori individuali, come il peso, alcune patologie o la percentuale di grasso corporeo, ma soprattutto dalla quantità assunta e dalla conseguente concentrazione nel sangue. La sanzione più leggera è prevista se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro. Che succede ad un individuo in questo caso? Gli effetti dipendono moltissimo da soggetto a soggetto. Una donna che pesa 50 kg potrebbe comunque superare 0,5 grammi litro già con mezzo bicchiere di vino. Un uomo invece, che ne pesa 80, con un intero bicchiere di vino potrebbe non superare la stessa soglia. Questo perché a parità di peso e alcol ingerito, una donna raggiungerà una concentrazione ematica di alcol superiore dovuta anche all’indice di grasso corporeo, ovvero ad una distribuzione fisiologicamente differente di massa magra e massa grassa. Detto questo, da 0,5 a 0,8 grammi per litro un individuo può già non essere lucido, essere fortemente disinibito e con un comportamento di guida più a rischio. Diminuiscono i riflessi, la capacità di rispondere a uno stimolo e peggiora la visione laterale, quella possibilità di guardare la strada ma anche qualcosa che arriva da destra o sinistra. Tipicamente in questa fascia rientra chi ha bevuto un bicchiere di vino, una lattina di birra o un bicchierino di un super alcolico ma, ribadisco, varia da individuo a individuo. Se invece il tasso alcolemico sale tra gli 0,8 e 1,5 grammi per litro la sanzione pecuniaria è doppia, ed è anche detentiva, oltre alla sospensione della patente dai sei mesi a un anno. Anche in questo caso le chiediamo quali sono gli effetti sull’individuo. Gli effetti tipici con queste concentrazioni sono quelli dello stato di ubriachezza. C’è una netta diminuzione o perdita totale dei riflessi, del coordinamento motorio, che implica forti rischi alla guida, della capacità di prendere decisioni, dell’equilibrio, gravi difficoltà nell’eloquio, una forte sonnolenza e possibili colpi di sonno con un rischio elevatissimo anche a causa della mancata percezione di qualsiasi pericolo. Queste concentrazioni si smaltiscono in molte più ore rispetto alle precedenti, ci possono volere anche 7 ore circa, una intera notte. Se il tasso alcolemico supera gli 1,5 grammi per litro cosa accade al corpo? In alcuni casi queste elevate concentrazioni possono portare al coma etilico. Anche negli individui più pesanti e resistenti, questo tasso alcolemico è evidente generalmente ad occhio nudo. I sintomi sono quelli già descritti, ma più marcati, come la sonnolenza fino al coma, e la perdita totale del coordinamento sia psichico che motorio. Per i neopatentati le norme già in vigore prevedono che il tasso alcolico debba essere a zero per i primi tre anni. Questo vale anche per chi guida a scopo professionale. Questa norma è cautelativa sia per la minore esperienza alla guida sia per la minore abitudine ad assumere alcol che rende più suscettibili a uno stato di alterazione anche a basse concentrazioni. Questa norma è la stessa dal 2010, non è cambiata. È stata fatta perché bisogna tenere conto che nella capacità di gestire un qualsiasi imprevisto, l’inesperienza insieme a un uso eventuale di alcol, può provocare un incidente con maggiore facilità. Per gli autisti professionali, ovviamente, si tratta di una maggior tutela per il guidatore e per i trasportati e gli altri utenti della strada. Guida sotto stupefacenti. Cosa è cambiato? Ci tengo a dire che anche qui non è cambiato quasi nulla sulle modalità di effettuazione dei controlli e sulle sostanze che vengono rilevate. Sono state meglio specificate le modalità di analisi fatte su strada dalle forze di polizia sul fluido orale . La novità introdotta è che in caso di non negatività dell’analisi, viene momentaneamente ritirata la patente per un massimo di dieci giorni fino all’effettuazione delle analisi di conferma, realizzate, come quelle su sangue, con metodiche che garantiscono l’identificazione certa della sostanza eventualmente assunta, eliminando qualsiasi rischio di risultati “falsi positivi” dovuti ad esempio all’uso di altri farmaci, anche comuni e da banco. L’esame consiste nel prelievo della saliva con un tamponcino simile ad un cotton fioc. Questo campione viene sottoposto ad una analisi preliminare con un kit, simile a quello che si usa per il Covid. In caso di sospetta positività vengono prelevate altri due campioni di saliva che verranno utilizzati per confermare i risultati con test di conferma effettuati in laboratori competenti. C’è una differenza tra le sostanze usate e la loro rivelabilità? E per quanto tempo una sostanza resta presente nella saliva? La saliva è un ultrafiltrato del sangue e quindi se una sostanza è presente nella saliva, lo è anche nel sangue e, come abbiamo detto, sta espletando la sua attività farmaco-tossicologica sull’organismo. I tempi di permanenza della sostanza nel sangue e quindi nella saliva, dipendono dalle caratteristiche farmacologiche delle singole sostanze e sono per la maggior parte di esse di alcune ore. Quindi, ad esempio, se ho assunto cannabis 12 ore prima di essermi messo alla guida, il principio attivo THC non sarà più presente né nel sangue né nella saliva. Diverso è il discorso nelle urine, dove le sostanze di abuso, farmaci e metaboliti, vengono escreti per tempi molto più lunghi; quindi, una analisi delle urine mi indica che ho assunto una sostanza in tempi pregressi ma non necessariamente che ho guidato sotto la sua influenza. È per questa ragione che la contravvenzione dell’articolo 187 avviene solo quando la positività è su sangue o saliva. Le benzodiazepine, la cannabis terapeutica, gli oppioidi sono sostanze che alterano lo stato di coscienza. In che modo? Si tratta di sostanze comunque stupefacenti anche se il loro utilizzo medico è previsto e garantito per svariate patologie. È sempre fondamentale, quando si usano farmaci a base di sostanze stupefacenti, che alterano comunque lo stato di vigilanza, seguire attentamente la posologia e le indicazioni fornite dal medico curante, anche per quanto riguarda la capacità di svolgere attività complesse e di guidare, come sempre riportato sui foglietti illustrativi di tutte le specialità medicinali e delle preparazioni che contengono tali principi attivi. Inoltre, da sempre, l’idoneità alla guida in soggetti con particolari patologie e /o in terapia con farmaci stupefacenti viene valutata dalle Commissioni Mediche Locali che possono imporre limitazioni sia per l’utilizzo di farmaci che possono alterare l’abilità alla guida, sia per patologie che possono provocare gli stessi rischi . L’utente che ha la prescrizione per patologie che richiedono l’utilizzo di sostanze stupefacenti è generalmente bene informato su eventuali limitazioni alla guida, imposte dai rischi per sé e per gli altri.