Iltribunale amministrativo ha stabilito che il Comune di Sanremo, fatta salva la prossima edizione, dovrà bandire l'affidamento del festival con una gara aperta agli operatori del settore. Rai: "Organizzazione del Festival resta nella titolarità dell'azienda". Il sindaco della cittadine ligure, Alessandro Mager: "Sentenza inaspettata, articolata e complessa”
La prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per la Liguria ha dichiarato illegittimo l'affidamento diretto alla Rai da parte del Comune di Sanremo dell'organizzazione del Festival di Sanremo per gli anni 2024/2025. I giudici hanno deciso che il Comune di Sanremo, fatta salva la prossima edizione, dovrà bandire l'affidamento del festival con una gara aperta agli operatori del settore. Il ricorso era stato proposto dalla JE, una società di produzione e realizzazione di eventi e opere di carattere musicale. La Rai da parte sua replica che "l'organizzazione del festival resta nella nostra titolarità. Nessun rischio che possa essere affidata a terzi". Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, parla di "sentenza inaspettata, articolata e complessa”.
La contestazione
La contestazione verteva sull’associazione tra il marchio "Festival di Sanremo", di proprietà del Comune, e il format gestito dalla Rai. Secondo i giudici, il marchio non è inscindibile dal format, e l’organizzazione dell’evento potrebbe essere messa a gara per garantire maggiore qualità e trasparenza. Nel dettaglio, il Tar ha respinto alcune argomentazioni avanzate dalla Rai. In particolare, ha escluso che il rapporto tra il Comune e la Rai possa configurare una comunione di diritti reali sul format, sottolineando come il marchio e il format siano distinti e autonomi. Il corrispettivo che la Rai versa al Comune, infatti, è legato al diritto di utilizzo del marchio e non allo sfruttamento economico del format, di esclusiva titolarità della Rai.
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Il ricorso
Il ricorso davanti al Tar era stato depositato dalla JE, guidata da Sergio Cerruti (presidente dell’Associazione Fonografici Italiani), che aveva trasmesso al Comune di Sanremo una manifestazione di interesse "ad acquisire la titolarità dei diritti di sfruttamento economico e commerciale del Festival di Sanremo (compreso il Red Carpet) e del relativo marchio per curare l'organizzazione e lo svolgimento del Festival di Sanremo e del relativo Red Carpet e le attività di promozione e diffusione allo stesso direttamente o indirettamente connesse". Questa prospettiva, secondo il Tar, apre la strada a un’eventuale gara che valorizzi al meglio il simbolo storico del Festival, garantendo pluralità di idee e maggiore competitività.
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La replica di Viale Mazzini
"Il Tar Liguria - sottolinea Viale Mazzini - ha giudicato irregolari soltanto le delibere con le quali il Comune di Sanremo ha concesso in uso esclusivo a Rai il marchio 'Festival della Canzone Italiana', nonché alcuni servizi ancillari erogati in occasione dell'organizzazione del Festival stesso. Dunque, nessun rischio che la manifestazione canora, nella sua veste attuale, possa essere organizzata da terzi". "I giudici amministrativi - continua la nota - hanno confermato l'efficacia della convenzione stipulata tra Rai e il Comune di Sanremo per l'edizione 2025, nonché la titolarità in capo a Rai del format televisivo da anni adottato per l'organizzazione del Festival". "Nessun rischio - si sottolinea - che la manifestazione canora, nella sua veste attuale, possa essere organizzata da terzi".