Spionaggio, informazioni sensibili su Roma e Milano all'intelligence russa: due indagati

Cronaca

L'indagine, iniziata lo scorso aprile, scaturisce dagli esiti di una complessa attività investigativa condotta dal Ros di Milano, in collaborazione con la Sezione criptovalute del comando carabinieri Antifalsificazione monetaria di Roma. I due indagati sarebbero stati pagati in criptovalute per mappare i sistemi di video sorveglianza di Milano e Roma, mostrando particolare attenzione alle aree non coperte da telecamere, e ottenere così informazioni riservate

ascolta articolo

Due uomini sarebbero stati pagati, in criptovalute, dall'intelligence russa per mappare i sistemi di video sorveglianza di Milano e Roma, mostrando particolare attenzione alle aree non coperte da telecamere, e ottenere così informazioni riservate. E' quanto emerge in una chiusura indagine della procura di Milano. I due indagati, con base nell’alta Lombardia, a partire dai primi mesi del 2023, "si erano fatti promotori di una collaborazione con i servizi di intelligence russi, al fine di fornire informazioni di natura sensibile" è l'accusa. Gli indagati devono rispondere di corruzione aggravata, in quanto commessa per finalità di terrorismo ed eversione. 

L'indagine

L'indagine, iniziata lo scorso aprile, scaturisce dagli esiti di una complessa attività investigativa condotta dal Ros di Milano, in collaborazione con la Sezione criptovalute del comando carabinieri Antifalsificazione monetaria di Roma, nella quale "sono stati riscontrati l’adescamento, da parte di soggetti russi, e la successiva corrispondenza sul canale 'telegram', tra loro e i due indagati, che, dietro compenso in criptovalute, si prestavano a reperire documentazione classificata, fotografie di installazioni militari e informazioni su tecnici specializzati nel campo dei droni e della sicurezza elettronica", si legge nella nota. Gli indagati avevano anche proposto, a cooperative di taxi di Milano, "un business plan che prevedeva l’installazione a titolo gratuito di dash cam sulle vetture, nella prospettiva di affidare - all’insaputa dei tassisti — la gestione dei dati ricavabili all’intelligence russa, che avrebbe potuto utilizzarli per molteplici finalità". 

Approfondimento

Caso spionaggio, Cassazione conferma condanna a 29 anni per Biot

Cronaca: i più letti