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Omicidio di Nada Cella a Chiavari, in tre vanno a processo per il delitto del 1996

Cronaca
©Ansa

Andrà a giudizio Annalucia Cecere, unica indagata per aver commesso l'omicidio della donna trovata morta nello studio del commercialista Marco Soracco, dove lavorava come segretaria, il 6 maggio 1996. A processo anche lo stesso Soracco e la madre Marisa Bacchioni, difesi dall'avvocato Andrea Vernazza, accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni ai pm

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Annalucia Cecere è stata rinviata a giudizio per il delitto di Nada Cella, uccisa a Chiavari nel 1996. Dopo un'udienza durata dieci ore, la terza sezione penale della Corte d'Appello del tribunale di Genova ha deciso di accogliere il ricorso della pm Gabriella Dotto contro il non luogo a procedere della gip Angela Maria Nutini per l'assassinio della donna. Cella venne uccisa nello studio del commercialista Marco Soracco, dove lavorava come segretaria, il 6 maggio 1996. A processo anche lo stesso Soracco e la madre Marisa Bacchioni, difesi dall'avvocato Andrea Vernazza, accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni ai pm.

Tre persone a processo, tra cui Annalucia Cecere

Cecere, assistita dagli avvocati Gianni Roffo e Susanna Martini, è l'unica indagata per il delitto, un cold case riaperto nel 2021 grazie all'intuito della criminologa Antonella Pesce Delfino che aveva studiato a lungo il caso, indicando Annalucia Cecere come possibile assassina di Nada perché, come ha ricostruito la criminologa, nella sua abitazione erano stati trovati alcuni bottoni simili a un altro rinvenuto nella scena del crimine. I bottoni in realtà furono trovati dai carabinieri nei giorni immediatamente successivi al delitto, ma i militari non lo riferirono ai poliziotti che indagavano sull'omicidio. Secondo la pm titolare delle indagini Gabriella Dotto, il delitto fu compiuto da Annalucia Cecere per gelosia nei confronti della donna che la vedeva come una rivale nei confronti di Soracco. Silvana Smaniotto, la madre di Nada Cella, assistita dall'avvocato Sabrina Franzone, questa mattina, a differenza delle altre volte non si è recata in tribunale