Ercolano, deposito esploso intestato a minorenne: proprietario denunciato. Tre le vittime

Cronaca

A perdere la vita sono stati un ragazzo di 18 anni e due gemelle di 26. Dagli accertamenti è emerso che il luogo dove c'è stato lo scoppio era un'abitazione adibita a magazzino abusivo

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Prima un forte boato avvertito in diversi Comuni alle falde del Vesuvio. Poi una colonna di fumo visibile anche a distanza. E dopo pochi minuti le sirene delle ambulanze a squarciare la quiete di un'area agricola a cavallo tra Ercolano e San Giorgio a Cremano. Ad andare in fumo un deposito abusivo messo in piedi per confezionare fuochi d'artificio in vista delle feste di Capodanno. Il bilancio finale parla di tre morti, tutti giovani: si tratta di Samuel Tafciu, 18 anni, e delle sorelle gemelle Aurora e Sara Esposito, 26 anni.. La tragedia è avvenuta ieri pomeriggio

Denunciato per omicidio e disastro colposo il proprietario

Denunciato per omicidio colposo plurimo aggravato, disastro colposo e detenzione illecita materiale esplodente l'uomo di 38 anni che è il reale proprietario del fabbricato di via Patacca. L'uomo, che ha intestato la proprietà alla figlia 13enne, si era presentato ieri sera con il suo avvocato in caserma dai carabinieri, cui la procura di Napoli, titolare del fascicolo aperto ieri (pm Vincenzo Toscano), ha delegato le indagini. Solo a mezzogiorno di oggi è  stato completato il recupero dei resti dei corpi di Sara e Aurora Esposito, mentre quello di Samuel Tafciu era già stato portato al II Policlinico partenopeo per l'esame autoptico. Subito dopo sono partiti i sopralluoghi degli investigatori accompagnati da vigili del fuoco e l'area è stata posta sotto sequestro. Due abitazioni accanto a quella ormai ridotta a un cumulo di macerie sono state sgomberate dalle 10 persone che vi abitano per una verifica di staticità. Chiusa per oggi anche una scuola nei pressi, così come interdetta al passaggio anche pedonale la strada.

"Fabbrica era stata aperta tra venerdì e domenica scorse"

"Ci hanno chiamato i carabinieri" - ha ricostruito ieri la signora Anna Campagna, parente di una delle vittime - "dicendoci che era scoppiata la fabbrica di fuochi d'artificio dove si trovavano mio genero e le due ragazze che non conoscevo. Ci hanno avvisato i carabinieri. Mio genero mi aveva chiamato alle 13 dicendomi che stava mangiando un panino con le due ragazze e che non c'erano altre persone con loro. Era il primo giorno di lavoro per tutti e tre. Da quello che abbiamo capito" - ha aggiunto la donna - "la fabbrica è stata aperta tra venerdì e domenica e oggi era il primo giorno effettivo di lavoro. Non so chi la gestisca, so solo che stamattina sono andati a prenderlo all'esterno di un bar per accompagnarlo al lavoro". 

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Sindaco di Ercolano: "Devastazione e grandissimo dolore"

A descrivere la scena di distruzione che si è trovato davanti è il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto: "Una scena di devastazione ma anche di grandissimo dolore. Mi riferiscono" - ha detto ai giornalisti - "che lì si confezionassero fuochi d'artificio, ma né al Comune, né alle altre autorità sono mai pervenute richieste di autorizzazione. Quello che mi frantuma il cuore è che dei giovani non possono morire così. Dobbiamo insegnare loro - ha concluso il primo cittadino - che la via maestra, anche se la più lunga, è quella della legalità e del rispetto delle regole affinché quanto accaduto stasera non accada più". 

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