Proseguono le indagini sulla ragazza di 22 anni deceduta in uno studio di Roma. In un'autocertificazioni del 2009 il titolare dello studio aveva precisato che in quel luogo si sarebbero svolte solo "visite pre operatorie e controlli post intervento". I genitori di Margaret Spada: "Mai più". Lunedì funerali a Lentini
"Ci auguriamo che nessuno più possa essere vittima di quanto capitato a nostra figlia Margaret. Chiediamo che venga rispettato il nostro dolore". Sono le parole, affidate all’avvocato, dei genitori di Margaret Spada, la ragazza di 22 anni, originaria del siracusano, morta dopo un intervento di rinoplastica parziale in un centro medico di Roma. I funerali della ragazza si svolgeranno lunedì alle 11 nell'ex cattedrale di Lentini. Proclamato il lutto cittadino.
L'autopsia
Nella giornata di venerdì è stata eseguita l’autopsia sul corpo, dalla quale è emerso un "quadro generale compromesso" culminato con l'arresto cardiocircolatorio che l'ha strappata alla vita a soli 22 anni. È solo il primo responso, occorrono ulteriori analisi per capire cosa sia successo in quel centro medico e se si possa parlare di shock anafilattico.
Le indagini
La struttura di viale Cesare Pavese, nel quartiere Eur, risulta sprovvista di autorizzazione per quel tipo di intervento secondo quanto ha reso noto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. E ancora: uno dei titolari era privo di specializzazione e non poteva effettuare interventi di chirurgia estetica/plastica non a scopo ricostruttivo, in base ad accertamenti amministrativi svolti nel 2023. In una autocertificazioni del 2009, poi, il titolare dello studio aveva dichiarato "di essere specialista in chirurgia plastica" allegando i titoli accademici e assicurando che nel luogo dove poi si sarebbe tenuto l'intervento a Margaret si sarebbero svolte solo "visite pre operatorie e controlli post intervento".
Atteso un nuovo sopralluogo
Il gip, intanto, ha convalidato il sequestro preventivo del centro medico. La misura è stata disposta su richiesta del pm Erminio Amelio per il rischio di "reiterazione del reato". Sul fronte delle indagini i carabinieri del Nas la prossima settimana svolgeranno un nuovo sopralluogo all'interno della struttura per verificare se fossero presenti, al momento del malore, strumenti per le emergenze come il defibrillatore o medicinali da utilizzare in caso di shock anafilattico come il cortisone.