Caso Montante, in Cassazione cade l'accusa di associazione a delinquere

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Lo hanno deciso, "perchè il fatto non sussiste", i giudici della sesta sezione penale della Cassazione che hanno inoltre annullato le accuse in relazione ai reati di rivelazione di segreto d’ufficio e di accesso abusivo a sistema informatico

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E’ caduta l’accusa di associazione a delinquere, perché “il fatto non sussiste”, per l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante e per altri due imputati nell’inchiesta su una presunta attività di dossieraggio. Lo hanno deciso i giudici della sesta sezione penale della Cassazione che hanno inoltre annullato le accuse in relazione ai reati di rivelazione di segreto d’ufficio e di accesso abusivo a sistema informatico. In quest’ultimo caso, è emerso, “limitatamente alle condotte poste in essere fino al giugno 2014” per intervenuta prescrizione.

Disposto un appello bis

Inoltre, i supremi giudici hanno deciso di disporre un appello bis per il ricalcolo della pena per i reati di accesso abusivo compiuti dopo il giugno 2014 e di corruzione, per cui è stata dichiarata “irrevocabile” la responsabilità penale. Due anni fa, era il luglio del 2022 la Corte di Appello di Caltanissetta aveva condannato Montante a 8 anni, Diego Di Simone, ex capo della security di Confindustria a 5 anni e a 3 anni e 3 mesi Marco De Angelis, sostituto commissario. In virtù della sentenza della Cassazione diventa definitiva anche l’assoluzione per il colonnello Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta, che in primo grado aveva avuto 3 anni e per Andrea Grassi, dirigente della prima divisione dello Sco che aveva avuto un anno e 4 mesi. Montante, secondo l'accusa, avrebbe compiuto una attività di dossieraggio per colpire gli avversari e avrebbe condizionato la politica regionale.

Il legale: "Soddisfatti, caduto l'impianto accusatorio sull'associazione per delinquere"

"Siamo soddisfatti per il fatto che è venuto meno l'impianto accusatorio per la parte relativa all'associazione per delinquere nei confronti dell'imputato. Leggeremo poi le motivazioni per l'ipotesi di corruzione. E, poi, ovviamente gli ulteriori percorsi giudiziari da seguire. Perché, ancora non è stata posta la parola fine a questa sentenza". Così, all'Adnkronos, l'avvocato Giuseppe Panepinto, legale di Montante dopo la decisione della Corte di Cassazione nel processo sul cosiddetto "cerchio magico" dell'ex paladino dell'antimafia arrestato nel 2018 per corruzione. 

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