Inchiesta su banche dati strategiche, prelevate anche informazioni su politici: 4 arresti
CronacaI destinatari dell'ordinanza cautelare - con quattro misure di arresti domiciliari e due misure interdittive - sarebbero appartenenti o ex delle forze dell'ordine, hacker e consulenti informatici. Le informazioni sarebbero state prelevate su commissione per essere rivendute
Quattro persone sono state arrestate con l’accusa di aver "esfiltrato" dati e informazioni "sensibili e segreti" conservati nelle "Banche Dati Strategiche Nazionali" Sdi, Serpico, Inps e altri per "profitto economico e di altra natura". I reati al centro dell'inchiesta, che ha portato a quattro arresti domiciliari e due interdittive, sono associazione per delinquere e accesso abusivo a sistema informatico. Fra le persone finite ai domiciliari ci sarebbe un ex poliziotto, mentre le interdittive riguardano due appartenenti alle forze dell'ordine in servizio. Raggiunti dall'ordinanza cautelare anche hacker e consulenti informatici. Le misure - spiega una nota della Procura - sono statie eseguite dai carabinieri del Nucleo investigativo di Varese nell’ambito di un'inchiesta dei pm di Milano Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco della Dda guidata dal procuratore Marcello Viola.
"Prelevati anche dati di politici"
Da quanto si è saputo, i presunti componenti dell'organizzazione avrebbero prelevato dalle banche dati strategiche più importanti informazioni e dati "di tutti i generi" e di soggetti più vari, anche esponenti politici. E avrebbero agito su commissione di "clienti", anche a "fini privatistici", per rivendere poi quelle informazioni a chi le chiedeva. L'indagine, a quanto risulta, nascerebbe da una precedente inchiesta milanese sulla criminalità organizzata, anche se nelle misure cautelari eseguite oggi pomeriggio non vengono contestate, da quanto riferito, condotte di "agevolazione" delle mafie. Sono state eseguite anche decine di perquisizioni in Italia e all'estero. Domani alle 11.30 si terrà una conferenza stampa in Procura a Milano, alla presenza anche del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo.