Stupro di gruppo a Palermo, condannato anche in appello l'unico minorenne

Cronaca

I fatti risalgono al luglio del 2023. Il giovane, all'epoca dei fatti, era l'unico minorenne del branco composto da 7 ragazzi. Per lui, la sezione dei minori della Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza di primo grado

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La sezione dei minori della Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna a 8 anni e 8 mesi nei confronti dell'unico minorenne, all'epoca dei fatti, componente del branco accusato dello stupro di gruppo del Foro Italico, a Palermo. I giovani accusati dell’aggressione sono in tutto 7: per cinque di loro alla fine di settembre era stata chiesta la condanna a 12 anni di carcere. Per il sesto imputato, che avrebbe assistito agli abusi ma non vi avrebbe materialmente preso parte, la Procura del capoluogo siciliano aveva chiesto la condanna a 10 anni e otto mesi in virtù della condotta processuale tenuta.

Condanna in appello

La sentenza emessa oggi dalla Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna anche per il settimo membro del branco. L'imputato era già stato condannato in primo grado a una pena superiore rispetto a quella chiesta dal pubblico ministero, che aveva proposto otto anni e il Gup Maria Pino, del tribunale dei minori, gli aveva dato otto mesi in più. Nessun dubbio anche oggi da parte dei giudici di secondo grado. Il giovane, che compì 18 anni pochi giorni dopo il fatto, era stato in un primo momento collocato in comunità, ma da lì si era vantato sui social di essere ormai un personaggio famoso e per questo la procura dei minori aveva chiesto e ottenuto di riportarlo in carcere. 

Vittima abusata e filmata

I fatti risalgono al luglio del 2023. A denunciare la violenza ai carabinieri fu la stessa vittima, fatta ubriacare e stuprata dagli imputati in un cantiere abbandonato del Foro Italico a Palermo. Gli abusi vennero filmati dal maggiore del gruppo che in passato aveva anche avuto una relazione con la giovane. Tutti gli imputati hanno scelto il rito abbreviato e hanno continuato a ribadire quanto sostenuto dall’inizio, ovvero che non ci fu alcuna violenza ma solo rapporti consensuali. Versione dei fatti però smentita dalle dichiarazioni della vittima, dal video dello stupro e dalle intercettazioni disposte dagli inquirenti.

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