I fatti risalgono al luglio del 2023. La richiesta dell'accusa riguarda 5 dei 6 imputati: per il sesto, che avrebbe assistito ma non preso parte agli abusi, la Procura ha chiesto la condanna a 10 anni e otto mesi. "A me dispiace molto che questi giovani rischino una condanna molto alta, ma chi sbaglia paga", ha commentato Carla Garofalo, legale della vittima. Ora la parola passa alla difesa: sentenza prevista per metà ottobre
Sono stati condannati a 12 anni di carcere 5 dei 6 ragazzi sotto processo per lo stupro di una 19enne a Palermo nel luglio del 2023. Per il sesto imputato, che avrebbe assistito agli abusi ma non vi avrebbe materialmente preso parte, la Procura del capoluogo siciliano ha chiesto la condanna a 10 anni e otto mesi in virtù della condotta processuale tenuta. Il processo si celebra col rito abbreviato che consente una riduzione della pena di un terzo: ora la parola passerà alle difese e la sentenza è prevista per metà mese. Un settimo accusato, all'epoca dei fatti minorenne, è invece già stato condannato a 8 anni e 8 mesi.
Vittima abusata a turno e filmata
A denunciare la violenza ai carabinieri fu la stessa vittima, fatta ubriacare e stuprata dagli imputati in un cantiere abbandonato del Foro Italico a Palermo. Gli abusi vennero filmati dal maggiore del gruppo che in passato aveva anche avuto una relazione con la giovane. Tutti gli imputati hanno scelto il rito abbreviato e hanno continuato a ribadire quanto sostenuto dall’inizio, ovvero che non ci fu alcuna violenza ma solo rapporti consensuali. Versione dei fatti però smentita dalle dichiarazioni della vittima, dal video dello stupro e dalle intercettazioni disposte dagli inquirenti.
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Legale della vittima: “Chi sbaglia paga, nessuno si è scusato”
"Sono reati che prevedono condanne molto pesanti come previsto dal codice. A me dispiace molto che questi giovani rischino una condanna molto alta, ma chi sbaglia paga", ha commentato Carla Garofalo, legale della vittima dello stupro. "In aula - ha aggiunto - ho ribadito oggi che nessuno dei giovani ha chiesto scusa alla vittima. È stata letta una lettera da parte di uno dei giovani nella quale è stato chiesto scusa alla mamma, alla sorella, alla fidanzata. Nessuna parola per chiedere scusa alla vittima. Quella per me è una lettera kamikaze".