"È inaccettabile che accadano eventi del genere nelle scuole del nostro Paese, proprio all'interno di quei luoghi che dovrebbero essere presidi antifascisti" afferma la Rete degli Studenti Medi di Roma in una nota. Liste studentesche, che "si professano apolitiche" denuncia il comunicato, "poi nella realtà fanno l'interesse di organizzazioni neofasciste esterne"
Due studenti, candidati alla rappresentanza studentesca in Consiglio d'Istituto al Liceo Montessori di Roma nella lista "Riscatto", sono stati fotografati in una classe mentre facevano un saluto romano di fronte ad uno striscione che recitava "Prendi nota prendi atto, è ora di riscatto!" A dare la notizia è la Rete degli Studenti Medi di Roma, secondo cui quello del Montessori "non è un caso isolato: la stessa lista, infatti, riconducibile all'organizzazione giovanile neofascista Generazione Popolare, è presente anche in altri istituti della città con liste candidate alla rappresentanza d'Istituto che, apparentemente anonime e apolitiche, nascondono al loro interno una matrice neofascista".
"Atteggiamenti spesso violenti e prevaricatori"
"È inaccettabile che accadano eventi del genere nelle scuole del nostro Paese, proprio all'interno di quei luoghi che dovrebbero essere presidi antifascisti" afferma la Rete in una nota, puntando l'indice anche nei confronti di altre liste studentesche, che "si professano apolitiche, ma poi nella realtà fanno l'interesse di organizzazioni neofasciste esterne. Queste organizzazioni minano la libertà all'interno delle scuole e hanno atteggiamenti spesso violenti e prevaricatori". Il sindacato studentesco chiede "lo scioglimento di tutte le organizzazioni giovanili neofasciste che mettono a repentaglio la democrazia scolastica e il ritiro delle candidature o le dimissioni di tutte le liste che, come Riscatto, sono collegate a organizzazioni neofasciste". Sulla vicenda è intervenuta la preside, Anna Maria De Luca: "La scuola prenderà a breve i giusti provvedimenti. Ho parlato personalmente con i due ragazzi che mi hanno assicurato di non far parte di organizzazioni fasciste e di non aver considerato in pieno la valenza e le possibili conseguenze del gesto. Episodi del genere, che sono avvenuti anche in altre scuole, dimostrano quanto sia necessario lo studio della storia e dell'educazione civica. In questo ci aiuta molto il lavoro svolto dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara nel far riscrivere le linee guida di educazione civica e le Indicazioni nazionali di storia per formare cittadini sempre più consapevoli".