Roma, omofobia, razzismo e saluti fascisti in classe: indagato un professore

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Il docente, che insegna storia e filosofia all'istituto Pirelli, sarebbe ora al centro di un'indagine interna da parte dell'Ufficio scolastico, dopo che alcuni dei suoi studenti ne hanno denunciato “gli atteggiamenti fascisti, gli episodi dicriminatori nei confronti di alcuni alunni e i comportamenti inappropriati”

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Un docente dell’istituto superiore Pirelli a Roma è finito nel mirino dell'Ufficio scolastico a causa di presunti episodi di razzismo, omofobia e saluti romani in classe. Il professore, che nell'istituto romano insegna storia e filosofia, sarebbe ora al centro di un'indagine interna dopo che alcuni dei suoi studenti ne hanno denunciato “gli atteggiamenti fascisti, gli episodi dicriminatori nei confronti di alcuni alunni e i comportamenti inappropriati”, come riporta Repubblica

Gli atteggiamenti inappropriati in classe

Come si legge ancora su Repubblica, una delle studentesse di quinta superiore avrebbe riferito alla preside Cinzia Di Palo alcuni atteggiamenti inappropriati del docente. “Quando mi sono arrivate alcune segnalazioni, anche se mai così gravi, io ho avviato tutte le procedure del caso”, ha detto Di Palo. Ma l'atteggiamento del professore non sarebbe mai cambiato. Stando a quanto riferisce ancora il quotidiano, a confermare le testimonianze dei ragazzi sarebbero dei video girati di nascosto dagli studenti durante le ore di lezione, in cui il docente “raccontava di quando lui da giovane guardava i 'pornazzi'” o di quando chiude un ragazzo in un cestino per la raccolta della carta. Un selfie, invece, lo ritrae compiaciuto insieme ad alcuni studenti mentre si esibiscono nel saluto fascista. Un altro scatto lo ritrarrebbe alle spalle di uno studente, piegato sulla cattedra. Secondo una ex studentessa 19enne si tratterebbe "della simulazione di un atto sessuale". Al «Che schifo» del ragazzo, il docente avrebbe risposto "A te non piace?".

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Le testimonianze di studenti ed ex colleghi

Una ex studentessa dell'istituto, citata da Repubblica, ha raccontato che “a un compagno d’origine filippina chiedeva quando sarebbe andato a pulire casa sua”, mentre una ragazza nata da genitori egiziani veniva “spesso spostata al primo banco”. “Non ho mai avuto un voto più alto di 3 o 4, mentre i ragazzi che lo 'seguivano' andavano bene”, ha aggiunto la ragazza. E ancora, come riferisce chi ha deciso di denunciare, “a un ragazzo gay venivano costantemente rivolte frasi come 'Sei stato al Muccassassina? Quanti ne hai presi?'”. Anche un insegnante dell'istituto Pirelli, ormai in pensione, ha raccontato alcuni episodi che hanno visto protagonista il docente in questione: “Era già stato al Pirelli anni fa, quando non era di ruolo. Le lamentele delle famiglie erano una costante: si dichiarava apertamente d’estrema destra e penalizzava con voti bassi chi non gli dava manforte”.

Le parole dell'Ufficio scolastico

L’Ufficio scolastico regionale ha poi diffuso una nota in merito. "Siamo profondamente rammaricati e preoccupati per quanto riportato, poiché comportamenti razzisti e omofobi sono inaccettabili e in netta contraddizione con i valori di inclusività, rispetto e uguaglianza che la nostra istituzione promuove e difende con fermezza", si legge nel comunicato. "Ignari della situazione, appresa solo oggi a mezzo stampa, abbiamo immediatamente avviato un'indagine interna per le verificare del caso; la nostra priorità è garantire un ambiente educativo sicuro e rispettoso per tutti gli studenti. La Direzione generale dell'Ufficio scolastico regionale per il Lazio ribadisce il suo impegno nel combattere ogni forma di discriminazione e nel promuovere un clima scolastico inclusivo. Qualsiasi comportamento che violi questi principi sarà affrontato con la massima serietà e determinazione. Concludiamo esprimendo il nostro sostegno agli studenti e alle famiglie coinvolte, assicurando loro che lavoreremo incessantemente per ristabilire un ambiente educativo sereno e rispettoso dei diritti di tutti”. 

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