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Ucciso a colpi di forbici dopo un furto, in un video l'aggressione mortale a Eros di Ronza

Cronaca
©Ansa

Le telecamare di sorveglianza hanno immortalato il pregiudicato di 37 anni mentre, con un complice, forza la saracinesca per tentare di rubare alcuni Gratta e vinci in un bar di via Giovanni da Cermenate a Milano. Il filmato immortala anche il marito della titolare che, sentito l’allarme, arriva con le forbici in mano e colpisce il 37enne al petto. L’uomo, un 49enne di origini cinesi, è stato arrestato insieme al nipote 30enne. Per i due la Procura ha chiesto la convalida dell'arresto e la custodia cautelare

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Eros Di Ronza è stato ucciso da 20 colpi di forbice al petto dopo aver tentato di rubare, all’alba del 17 ottobre, alcuni Gratta e vinci da un bar in via Giovanni da Cermenate, a Milano. L’uomo, 37enne pregiudicato e sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria con vari precedenti penali per resistenza e rapina, è morto in strada per mano del marito della titolare del locale che, svegliato dall’allarme, è sceso da casa con le forbici in mano e ha ripetutamente colpito il ladro in fuga. Di Ronza non era da solo: con lui c’era un complice 48enne, anch’egli pregiudicato, che è riuscito a scappare ed è poi stato trovato dagli investigatori nella sua casa di via Tibaldi e denunciato per tentato furto. Oggi la Procura di Milano ha chiesto la convalida dell'arresto e la custodia cautelare in carcere per i due cinesi, Shou Zhou, 30anni, e lo zio Liu Chongbin, 49 anni, accusati dell'omicidio volontario di Eros Di Ronza. La contestazione della Procura è di omicidio volontario, senza aggravanti, e come esigenza cautelare viene contestato il pericolo di reiterazione del reato. I due saranno interrogati nel pomeriggio nel carcere milanese di San Vittore, davanti alla gip di Milano Tiziana Gueli.

La dinamica

Eros Di Ronza e il suo complice sono arrivati in via Giovanni da Cermenate intorno alle 5 del mattino di giovedì 17 ottobre a bordo di uno scooter rubato. Sono riusciti a forzare la saracinesca del bar con l’intento di rubare quanto c’era in cassa e alcune risme di Gratta e vinci ma il suono dell’allarme non gli ha permesso di portare a termine il piano. I due hanno tentato di fuggire ma sono stati raggiunti dal marito e dal nipote della titolare che, abitando nello stesso stabile del bar, sono immediatamente andati incontro ai ladri. Il marito, 49enne di origini cinesi, è sceso da casa già armato di forbici e ha iniziato a colpire Di Ronza mentre scappava passando sotto alla saracinesca. Lo hanno poi inseguito in strada ferendolo mortalmente con oltre 20 colpi al torace, alcuni inferti quando ormai il ladro era già a terra agonizzante. Per questo motivo gli inquirenti non hanno ipotizzato la legittima difesa come movente per l’omicidio e i due cinesi sono stati arrestati con l’accusa di omicidio volontario.

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Arrestati in silenzio davanti al pm

Per gli investigatori non è stato complicato chiarire la dinamica dei fatti anche perché il nipote della titolare del bar ha fatto una semi confessione nel momento in cui, dopo l’omicidio, ha chiamato il 118. I soccorsi però, al loro arrivo, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso di Di Ronza. I fatti sono anche stati confermati dalle immagini delle telecamere che hanno ripreso le fasi del dramma, con gli abitanti della zona svegliati dalle urla della vittima e dei suoi aggressori e dalle sirene di ambulanze e Polizia. Arrestati e portati in Questura, i due uomini sono rimasti in silenzio davanti al pm di turno Maura Ripamonti che voleva avere la loro versione dei fatti.

I pm: "Omicidio efferato quando era inerme". Agli atti 36 ferite

La Procura di Milano nella richiesta di convalida e custodia in carcere per i due cinesi arrestati ha sottolinato "la sproporzione della reazione e, anzi, l'efferatezza" con cui Eros Di Ronza "viene attinto prima da dietro, quando, con tutto il busto ancora dentro il bar, nemmeno può accorgersi della presenza dei titolari e poi finito quando ormai è inerme a terra, con una serie di colpi inferti con forza, in una sequenza in cui la lontananza della scena rispetto alla telecamera non riesce a mascherarne l'estrema drammaticità". Agli atti risultano 36 ferite. La Procura chiede la custodia in carcere "dato che vi è il concreto pericolo che gli arrestati commettano ulteriori condotte di violenza personale". Deve certo essere "considerata la particolarità del contesto", si legge, "e che l'azione si colloca nell'ambito di uno stato di rabbia a fronte del tentativo di furto, probabilmente non il primo con quelle modalità". Tuttavia, "non può non essere sottolineata la sproporzione della reazione" e la "efferatezza" dell'omicidio. Tutti elementi che, per gli inquirenti, "inducono a sostenere l'incapacità di autocontrollo da parte degli arrestati e una certa tendenza a ricorrere alla violenza come forma di giustizia personale". In questo quadro, viene messa in luce anche "la pericolosità sociale" dei due. Dalla relazione del medico legale risulta, poi, che il corpo presentava una "escoriazione" alla testa, una ferita "al collo" da forbiciata e poi ancora almeno 17 "al tronco", almeno nove agli "arti superiori" e almeno nove "all'arto inferiore", stando ai primi accertamenti.

In rete un video dell'aggressione

Da questa mattina sta giranto in rete un video che riprende in chiaro l'aggressione a Eros Di Ronza: si tratta di un filmato preso da telecamere di sicurezza molto vicine, probabilmente del locale stesso. Nelle immagini si vede il complice che fa da palo, l'arrivo, secondo le ricostruzioni emerse, del titolare e di un suo nipote, l'uscita precipitosa da sotto la serranda divelta del ladro che, ancora a terra, viene colpito da uno dei due cinesi. Poi si alza e scappa insieme al complice: l'ultimo riesce a scappare mentre Di Ronza, inseguito dai due uomini, viene fermato e colpito ancora prima di morire.