Le persone fermate sono sospettate di far parte di un’ampia associazione con contatti in Egitto, Libia e altri Paesi europei. Tra le attività rilevate dalla Squadra mobile di Milano e la Sco, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l'associazione a delinquere
Dieci cittadini egiziani sono stati sottoposti a fermo per traffico di migranti. Secondo gli inquirenti, fanno parte della cellula milanese di un'ampia rete criminale con ramificazioni in Egitto, Libia e altri Paesi europei. Lo hanno rilevato le indagini preliminari della Squadra mobile di Milano e del Servizio Centrale Operativo, supportate da Europol nell’ambito della ”Operational Task Force Mediterraneo”. Tra le attività criminali rilevate ci sono il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, l'esercizio abusivo di servizi a pagamento e l'associazione a delinquere.
Traffico di migranti
I migranti irregolari, secondo una nota della Questura di Milano, dopo aver concordato la partenza dall’Egitto, hanno versato denaro ai facilitatori di Milano, per poi essere trasferiti in Libia attraverso il confine egiziano. Una volta arrivati in Libia, sono stati raccolti dai facilitatori libici in attesa di partire. "Durante tale attesa, che è spesso durata anche diversi mesi, talvolta in condizioni degradanti – sottolinea la nota - alcuni migranti sono stati anche costretti a improvvisi trasferimenti, per sottrarsi ai crescenti controlli delle Autorità libiche, finalizzati a contrastare le partenze illegali da quel territorio". Dopo aver raggiunto l'Europa, in particolare la Grecia o l'Italia, "su imbarcazioni non sempre in grado di sostenere la traversata", gli indagati hanno lavorato per fornire permessi di soggiorno ai migranti irregolari e per trasferirli da Milano ad altre città.
Oltre il territorio milanese
Dalle indagini avviate a luglio 2023 emerge che sono almeno 8 le traversate via mare ricondotte agli indagati: una è arrivata a Lampedusa, una a Civitavecchia e 5 sulle coste greche, mentre un altro viaggio si è concluso con un’attività di soccorso. L’operazione ha interessato non solo il territorio milanese, ma anche altre province italiane (Firenze, Asti, La spezia e Pavia), dove sono stati rintracciati alcuni degli indagati destinatari del provvedimento di fermo.