Conti spiati, fonti Intesa: generale De Vita chief security office

Cronaca

L'ex alto ufficiale dei carabinieri dal primo settembre è stato assunto da Carlo Messina nel suo staff come senior advisor sui temi della sicurezza e cyber. Piantedosi intanto sulla vicenda avverte: Il tutto è finalizzato alla delegittimazione e alla destabilizzazione del quadro politico"

ascolta articolo

Il Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina proporrà al  Cda della banca, previsto per la prossima settimana, la nomina del generale di corpo d'armata dei Carabinieri Antonio De Vita nel ruolo di chief security officer di gruppo, nuova area a riporto del consigliere delegato con la responsabilità per la cyber security e la sicurezza. E' quanto si apprende da fonti del gruppo bancario, citate dall'Ansa. Il generale De Vita ha ricoperto,  prima di raggiungere nel mese di luglio il pensionamento, la responsabilità relativa alle regioni di Puglia, Campania, Abruzzo e Molise. Dal primo settembre è stato assunto da Carlo Messina nel suo staff come senior advisor sui temi della sicurezza e cyber. La nomina sarebbe stata decisa dopo il caso del dipendente di Banca Intesa che spiava i conti di politici, tra i quali la presidente del Consiglio Meloni e sua sorella Arianna.

Il dipendente del gruppo Intesa San Paolo - licenziato ad agosto - lavorava nella filiale di Bisceglie (Barletta-Andria-Trani). Da lì, fra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024, ha effettuato un totale di 6.637 accessi abusivi ai dati di 3.572 clienti fra i quali, come detto, anche la presidente del Consiglio, sua sorella Arianna, alcuni ministri e presidenti di Regione e il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo.

Piantedosi: "Tentativo di alterare democrazia"

 

"In un'azione sistematica di spionaggio e dossieraggio di grandi personaggi politici, in gran parte appartenenti ad una parte politica, è chiaro che c'è forte il sospetto della volontà di creare un'alterazione del percorso democratico". Ha detto intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo alla festa de Il Foglio, in riferimento alla vicenda dell'impiegato di banca, ora licenziato, che ha effettuato oltre seimila accessi in conti correnti di personaggi politici, dello sport e dello spettacolo. Per il titolare del Viminale, "il tutto è finalizzato alla delegittimazione e alla destabilizzazione del quadro politico". Spetta alle indagini giudiziarie, ha aggiunto, "dire esattamente che cosa è accaduto, ma si tratta di fenomeno preoccupanti, sebbene il sistema abbia i suoi anticorpi: difficilmente oggi certe cose possono essere fatte senza essere scoperti, magari dopo, dobbiamo attrezzarci per cercare di fare in modo di prevenirle". 

Cronaca: i più letti