Carmelo Miano, l'hacker arrestato per aver violato i server del Ministero della Giustizia

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Informatico siciliano di Gela e domiciliato a Roma, 24 anni, lavorava con la NttData - società specializzata in consulenza, cybersecurity e system integration - da un paio di anni. Azienda che oggi dichiara di aver preso provvedimenti nei suoi confronti dopo l'arresto. Piantedosi: "Aveva capacità quasi geniali quindi c'è bisogno che lo Stato che si contrappone abbia la stessa capacità''

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Si chiama Carmelo Miano l'hacker 24enne che è stato arrestato dalla Polizia Postale il 2 ottobre dopo che è riuscito a violare i sistemi informatici del Ministero della Giustizia.  Esperto informatico di Gela, con base anche a Roma e server in tutta Europa, è accusato di aver ripetutamente violato i sistemi di sicurezza cibernetica. Sotto attacco sono finiti anche Tim, Telespazio e Guardia di Finanza. Le indagini del pool reati cibernetici della Procura di Napoli, hanno visto il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Il 24enne è accusato di accesso abusivo aggravato alle strutture e diffusione di malware e programmi software in concorso con ignoti.

Il lavoro in un'azienda di cyber security

Informatico siciliano di Gela e domiciliato a Roma, Carmelo Miano, 24 anni, lavorava con la NttData - società specializzata in consulenza, cybersecurity e system integration - da un paio di anni. Azienda, in cui aveva fatto uno stage di sei mesi, che oggi dichiara di aver preso provvedimenti nei suoi confronti dopo l'arresto e di non essere coinvolta nell'inchiesta, precisando anche Miano non ha mai utilizzato i sistemi informatici della società per portare avanti le sue intrusioni informatiche.

Piantedosi: "L'hacker arrestato aveva capacità quasi geniali"

Oggi il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi nella conferenza stampa conclusiva del G7 dei ministri dell'Interno, rispondendo sulle strategie messe a punto nel vertice G7 per la cybersicurezza ha affermato che "la minaccia cyber è una delle minacce più importanti, anche nella prospettiva futura in termini di evoluzione perché riguarda un versante della criminalità che si alimenta da quelle che sono le innovazioni tecnologiche che sono sempre molto veloci". E riferendosi all'arresto di  Piantedosi ha aggiunto: ''L'hacker arrestato aveva capacità quasi geniali quindi c'è bisogno che lo Stato che si contrappone abbia la stessa capacità''.
''Il paradigma che è stato condiviso è che non basta e non può bastare soltanto l'azione delle pubbliche istituzioni e soprattutto delle istituzioni del law enforcement, c'è bisogno di un'alleanza circolare più ampia anche con il settore privato, con gli istituti di ricerca, le università e gli internet provider'".

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