Landini: "Ad ottobre parte mobilitazione, non è che l'inizio"

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Il segretario generale della Cgil, annuncia una mobilitazione decisa per ottobre: due scioperi già fissati e sei referendum per difendere i diritti dei lavoratori e la democrazia. "Non ci fermeremo finché non avremo raggiunto i nostri obiettivi"

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Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, non lascia spazio a dubbi: il sindacato userà ogni strumento democratico per raggiungere i suoi obiettivi. "Non ci fermeremo e non ci fermerà nessuno finché non avremo ottenuto quanto indicato," dichiara con fermezza all’assemblea della Cgil Roma e Lazio. Due date sono già fissate in agenda: lo sciopero unitario dei metalmeccanici il 18 ottobre e la manifestazione con la UIL e il pubblico impiego il 19 ottobre, incentrata sul rinnovo del contratto della sanità. "Non sarà che l'inizio della mobilitazione," avverte Landini.

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Il segretario ha parlato anche dei referendum, sostenuti dal suo sindacato inclusi quelli su lavoro, autonomia differenziata e cittadinanza, evidenziando l’obiettivo ambizioso di portare al voto oltre 25 milioni di persone. "Se ci riusciamo, rappresentiamo la maggioranza del Paese," lanciando cosìn una sfida diretta al governo. La battaglia, secondo Landini, non è solo sindacale ma culturale: "Vogliamo contrastare la deriva autoritaria che si sta affermando nel Paese, vogliamo difendere la democrazia."

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Attacchi e critiche

Non sono mancati nel suo intervento le risposte ai continui attacchi alla Cgil e direttamente alla sua persona  accusato di fare politica o di preparare un futuro impegno politico. Il segretario risponde con determinazione: "Queste persone hanno paura di quello che stiamo facendo," afferma. La mobilitazione, dice Landini, è una risposta alla crisi sociale e politica, e punta a riaffermare un nuovo modello sociale per la società italiana. "Stiamo facendo cose importanti," conclude, invitando il Paese a unirsi nella difesa dei diritti e della democrazia.

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