Omicidio Sharon Verzeni, lunedì l’interrogatorio di Sangare in carcere

Cronaca
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Moussa Sangare ha confessato di essere l'assassino di Sharon Verzeni, la 33enne di Terno d'Isola uccisa la notte del 30 luglio. È accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Domani mattina, nel carcere di Bergamo, si svolgerà l'interrogatorio per convalidare il fermo

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Si terrà domani mattina, nel carcere di Bergamo, l'interrogatorio di convalida del fermo di Moussa Sangare, che ha confessato di essere l’assassino di Sharon Verzeni, uccisa a coltellate a Terno d'Isola, nel Bergamasco, nella notte tra il 29 e il 30 luglio. Sangare è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi e la Procura ha chiesto al gip la convalida del fermo.

La confessione

Durante l’interrogatorio che si è svolto nei scorsi giorni, Sangare ha dichiarato di essere uscito con "il feeling" di voler accoltellare qualcuno. Ha, inoltre, spiegato che quella sera, diversamente dal solito, non aveva fumato hashish né bevuto birra con gli amici. Cosa che invece ha fatto nei giorni successivi al delitto quasi per stordirsi. Dopo la serata con gli amici era tornato a casa a riprendere il coltello. Secondo il suo racconto, è trascorsa circa un'ora tra il momento in cui è uscito nuovamente dalla sua abitazione disabitata a Suisio, intestata a un nigeriano che se n'era andato da tempo, e l'omicidio. In casa, è stata trovata una sagoma di cartone che Sangare aveva usato per testare quanto potesse penetrare un coltello. Ha affermato che l'aveva fatto solo per "gioco" e non con l'intenzione di commettere l'omicidio, che ha deciso di compiere quella stessa sera.

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Lunedì l'interrogatorio di convalida del fermo

Sangare è in attesa di notifica anche di un avviso di chiusura delle indagini per maltrattamenti nei confronti della madre e della sorella che, in un'occasione, aveva anche minacciato con un coltello. Probabilmente ripeterà il suo racconto lunedì nel carcere di via Gleno durante l'interrogatorio di convalida davanti al gip Raffaella Mascarino. All'interrogatorio parteciperà anche il pm Emanuele Marchisio, che ieri ha formalmente richiesto la convalida del fermo per omicidio premeditato e aggravato da futili motivi. L'abitazione in cui Sangare viveva a Suisio era piena di bottiglie di birra, senza elettricità e acqua corrente, in condizioni igieniche tali da lasciar supporre che vi si fosse trasferito da qualche mese.

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