Bayesian, da ipotesi errore umano ad affondamento in verticale: quali sono i punti oscuri
CronacaIntroduzione
Si attende il recupero del veliero affondato davanti alla costa di Porticello, in Sicilia, ma già adesso emergono alcuni elementi che aggiungono dettagli alla vicenda. Uno di questi è la possibile catena di errori umani che potrebbero essere alla base della tragedia. “Tutto ciò che è stato fatto rivela una sommatoria lunghissima di errori. Le persone non dovevano essere nelle cabine, la barca non doveva essere all'ancora. E poi perché l'equipaggio non sapeva della perturbazione in arrivo? Era tutto prevedibile”, ha dichiarato l'Ad di Italian Sea Group Giovanni Costantino, la società che ha rilevato Perini Navi, azienda costruttrice del Bayesian.
A ciò si aggiunge anche l’affondamento in verticale, elemento che si deduce anche dai luoghi nei quali sono stati recuperati i 6 corpi mentre la più giovane, Hannah, di appena 18 anni, è ancora dispersa. Mentre procedono le indagini sia in Italia che nel Regno Unito, da Londra emerge l’indiscrezione che voleva il proprietario del Bayesian Mike Lynch, l’ultimo corpo a essere recuperato dai sommozzatori, sul punto di vendere l’imbarcazione la scorsa primavera, prima di un improvviso ripensamento.
Quello che devi sapere
Le indagini degli inquirenti
- In attesa delle operazioni di recupero del Bayesian, il veliero affondato davanti alla costa di Porticello, Palermo, per esaminare l'imbarcazione e la scatola nera dalle quali si attendono elementi decisivi, l'attenzione di investigatori e inquirenti si concentra sulle cause del naufragio avvenuto all'alba di lunedì in seguito a una tromba d'aria.
Per approfondire: Bayesian, chi sono le vittime dello yacht affondato a Palermo
L'ipotesi
- E si fa sempre più strada l'ipotesi di una catena di errori alla base dell'incidente. Le indagini della Capitaneria di porto sono coordinate dal procuratore Ambrogio Cartosio che fin dall'inizio ha mantenuto uno strettissimo riserbo sull'inchiesta, annunciando una conferenza stampa solo per sabato. Si indaga per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni
La catena di errori umani
- L'ipotesi su cui si stanno concentrando gli inquirenti sarebbe appunto quella di una presunta catena di errori umani che avrebbe provocato l'affondamento dello yacht. La deriva mobile, parzialmente alzata, potrebbe avere avuto un ruolo determinante nella minore stabilità dello scafo, insieme ad alcuni portelloni aperti che avrebbero imbarcato una grande massa d'acqua in poco tempo favorendo il rapido inabissamento del veliero. E ancora i motori spenti e il mancato funzionamento del sistema che in questi casi dovrebbe sigillare i boccaporti e gli accessi all'interno
Costantino: “Le persone non dovevano essere nelle cabine”
- Di tutta questa possibile serie di errori ha parlato anche l'Ad di Italian Sea Group Giovanni Costantino, la società che ha rilevato Perini Navi, azienda costruttrice del Bayesian. "Tutto ciò che è stato fatto - dice - rivela una sommatoria lunghissima di errori. le persone non dovevano essere nelle cabine, la barca non doveva essere all'ancora. E poi perché l'equipaggio non sapeva della perturbazione in arrivo? Era tutto prevedibile". L'evento accaduto, aggiunge Costantino, "avrebbe rappresentato un rischio pari a zero se fossero state fatte le manovre corrette e se non fossero intervenute delle situazioni che hanno compromesso la stabilità della nave"
L’inchiesta
- Sarà l'inchiesta a dare le risposte. Il pm Raffaele Cammarano ha già interrogato il comandante dello yacht, James Cutfield, e gli altri superstiti. Il capitano neozelandese avrebbe dichiarato di non essersi accorto dell'arrivo improvviso della tempesta. Resta tuttavia da capire come sia stato possibile che un'imbarcazione di 56 metri, dotata di tutte le più sofisticate tecnologie e apparecchiature radar, sia potuta colare a picco in pochi minuti, come dimostrano i video acquisiti dagli inquirenti dalle ville e da un circolo velico della zona
L’affondamento
- Da segnalare, poi, come il superyacht, come raccontano i 15 sopravvissuti, sia andato giù di prua, in verticale, per poi adagiarsi di dritta, cioè sul lato destro. Come segnala la prima ricostruzione fatta dagli inquirenti, il cuoco di bordo è morto mentre cercava di uscire ed è stato trovato subito mentre gli altri sei ospiti, nelle loro cabine mentre tutto si rovesciava ed entrava l’acqua, hanno provato disperatamente a salvarsi “salendo” verso la parte più in alto rispetto alle loro posizioni, cioè il lato sinistro, dove poi li hanno trovati
I dispersi e la dinamica
- Hannah, la più giovane di appena 18 anni, non è ancora stata trovata dai sommozzatori che stanno scandagliando il Bayesian. Le ricerche della ragazza all'interno dello scafo sono andate avanti ieri per tutto il giorno e riprenderanno questa mattina mentre all'esterno il robot della guardia costiera perlustra il fondale sabbioso filmando e fotografando la zona
- La dinamica sembra dunque più chiara: mentre i sopravvissuti sono riusciti a salvarsi buttandosi in mare per essere poi soccorsi dalla barca olandese Sir Robert Baden Powell, gli altri sette che si trovavano a bordo del Bayesian avrebbero tentato di uscire dall'imbarcazione che stava affondando ma sono rimasti intrappolati per l'acqua entrata nel veliero mentre colava a picco. Il particolare emerge dalle posizioni e dai luoghi in cui sono stati ritrovati i corpi dai sub; erano in zone dello yacht e in cabine diverse da quelle indicate dai superstiti nelle testimonianze raccolte dalla Capitaneria di Porto e dai Vigili del fuoco che, piantina dello scafo alla mano, si sono fatti segnalare dai superstiti le cabine occupate dai compagni di viaggio
Le indagini in Gran Bretagna
- Sulla vicenda, parallelamente alla cruciale indagine giudiziaria delle autorità italiane, è scattata anche l'inchiesta conoscitiva dello UK's Marine Accident Investigation Branch (Maib), organo di controllo britannico legato al ministero dei Trasporti e chiamato a occuparsi di disastri navali, che ha inviato in Sicilia un team di specialisti pronti a offrire la loro consulenza (se richiesta). Tanto più che il Bayesian, varato nel 2008 dai cantieri italiani di Perini Navi in collaborazione con lo yacht designer canadese Ron Holland, battezzato inizialmente Salute e assicurato secondo alcune fonti mediatiche per qualche milione di euro, era stato registrato nel Regno e batteva bandiera britannica
La presunta vendita
- Nel quadro c’è anche un’indiscrezione rimbalzata dal Regno Unito, una sorta di segno premonitore. Il quotidiano Daily Telegraph sostiene infatti che lo stesso Mike Lynch avrebbe manifestato l'intenzione di vendere il megayacht solo pochi mesi fa, salvo cambiare idea dopo l'assoluzione strappata a giugno dinanzi alla giustizia Usa - contro ogni pronostico - a conclusione di un lungo quanto controverso processo penale per presunta frode sulla cessione nel 2011 per oltre 11 miliardi di dollari della prima multinazionale da lui fondata, Autonomy, al colosso americano Hp
Il ripensamento
- Il quotidiano britannico sostiene che l’uomo d'affari avrebbe messo sul mercato il suo gioiello del mare (il cui valore è stato stimato da alcuni esperti attorno ai 35 milioni) a marzo, ma che avrebbe poi successivamente cambiato idea il mese scorso, in modo tale da potervi trascorrere a bordo l'estate e festeggiare l'assoluzione con familiari, amici intimi e avvocati che lo avevano sostenuto nella sua odissea legale.
Per approfondire: The Bayesian, da cosa deriva il nome dello yacht naufragato