Omicidio Sharon Verzeni, sentiti per sette ore in caserma i genitori della ragazza uccisa

Cronaca
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Il fratello minore Cristopher, la sorella maggiore Melody e il marito di lei Stefano Campana sono stati convocati ieri, senza avvocato, per essere ascoltati come persone informate sui fatti: all'uscita, dopo 6 ore, non hanno rilasciato dichiarazioni. Oggi è toccato ai genitori della vittima, uccisa a coltellate per strada, nella notte tra il 29 e il 30 luglio, mentre passeggiava a Terno d'Isola. Intanto, si cerca di dare un nome alle venti sagome riprese dalle telecamere nella zona attorno al delitto

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Continuano le indagini sulla morte di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa a coltellate per strada, nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi, mentre passeggiava a Terno d'Isola. Oggi gli inquirenti hanno ascoltato per sette ore, nella caserma del comando provinciale dei carabinieri di Bergamo, Bruno Verzeni e Maria Teresa Previtali, i genitori di Sharon, che all'uscita non hanno rilasciato dichiarazioni. Non è noto il contenuto dei loro interrogatori (sono stati sentiti come persone informate sui fatti e dunque senza un avvocato), ma si presume che gli inquirenti si siano concentrati sulla vita privata di Sharon, nella quale i carabinieri stanno scavando per cercare una possibile spiegazione al delitto. Così come per la sorella, il fratello e il cognato ieri, si è trattato di interrogatori programmati nell'ambito delle indagini. Non è escluso che nei prossimi giorni possa essere sentito di nuovo anche il compagno della vittima, Sergio Ruocco.

L’interrogatorio dei familiari

Ieri invece erano stati convocati la sorella, il cognato e il fratello della vittima. La sorella, il cognato e il fratello di Sharon Verzeni sono arrivati in caserma, al comando provinciale dei carabinieri di via delle Valli a Bergamo, lunedì 19 agosto alle 14.30. Melody, 35 anni, è la sorella maggiore di Sharon Verzeni ed è sposata con Stefano Campana, mentre il fratello Cristopher ha 23 anni. Sono stati convocati, senza avvocato, per essere ascoltati come persone informate sui fatti e per rispondere alle domande del nucleo investigativo che indaga sull'omicidio. L’interrogatorio si è concluso intorno alle 21. All’uscita dalla caserma, i tre familiari hanno incrociato alcuni giornalisti ma non hanno parlato. Nei giorni scorsi era stato ascoltato per cinque ore anche il compagno di Sharon Verzeni, Sergio Ruocco, insieme al padre Mario. Ruocco era già stato sentito anche subito dopo il delitto: il suo alibi - si trovava a casa della coppia al momento dell'omicidio - è stato confermato. I nuovi interrogatori servirebbero a capire se ci siano sfaccettature o elementi non ancora emersi: pare che gli inquirenti abbiano chiesto ai parenti della vittima proprio dei rapporti con il compagno.

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Le indagini

Gli inquirenti non vogliono lasciare nulla di intentato e stanno scavando a fondo nella vita di Sharon Verzeni: all'apparenza, tuttavia, sembra che non vi siano ombre. La donna, barista al “Vanilla” di Brembate, aveva poche amicizie e frequentazioni. Amava leggere e da qualche tempo fare queste passeggiate serali, consigliatele dal dietologo: l'ultima è stata quella di tre settimane fa, quando qualcuno le ha inferto, con particolare violenza, quattro coltellate, tre delle quali si sono rivelate mortali. Ancora non si sa né se il delitto sia stato mirato verso la 33enne né se si sia invece trattato del gesto improvviso di uno squilibrato. Sarebbero venti, intanto, le sagome riprese dalle varie telecamere della videosorveglianza della zona attorno al delitto nei momenti precedenti e posteriori la morte della donna: gli investigatori stanno cercando di dare un nome a queste ombre, ma se si tratta di una operazione non semplice perché le immagini non sono facili da decifrare e spesso neppure chiare. Tra tutte queste persone immortalate potrebbe trovarsi l'assassino della donna, ma anche qualcuno in grado di fornire dettagli utili alle indagini.

Parlano i parenti di Ruocco

"Chi ha visto qualcosa, per favore si faccia avanti. Ci stanno rovinando la vita a tutti quanti", ha detto oggi la mamma di Sergio Ruocco, compagno di Sharon Verzeni. Il ragazzo, che al momento del delitto si trovava in casa, va avanti ad "alti e bassi - ha detto la madre -, si chiude ancora in se stesso”. Suo fratello ha invece detto: "Non li ho mai sentiti litigare. E anche quando Sergio veniva da noi, da solo, non ci ha mai parlato di litigi. Mio fratello - ha spiegato - non sarebbe mai stato in grado di fare una roba del genere, piuttosto si sarebbe tolto la vita lui se avesse avuto qualche problema. Non è una persona che toglie la vita agli altri".

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