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Ginnastica ritmica, chiesta l'archiviazione del caso di Emanuela Maccarani

Cronaca
©Ansa

L'ex ginnasta, allenatrice e commissario tecnico della nazionale di ginnastica ritmica era stata accusata di abusi psicologici sulle atlete. Adesso, la Procura di Monza ha fatto richiesta al Gip per l'archiviazione del suo caso e di quello dell'assistente Olga Tishina

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La Procura di Monza ha presentato al Gip la richiesta di archiviazione per il caso della direttrice tecnica della nazionale di ginnastica ritmica, Emanuela Maccarani. L'ex ginnasta e allenatrice era stata accusata di abusi psicologici sulle Farfalle, in particolare di "metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l'insorgere di disturbi alimentari e psicologici". Oltre a quella dell'allenatrice, è stata emessa una richiesta di archiviazione anche per la sua assistente Olga Tishina, indagata - così come l'ex ginnasta - per abusi psicologici su alcune atlete.

Le denunce delle ginnaste

Maccarani era stata deferita a gennaio dalla giustizia sportiva per poi essere reintegrata successivamente come direttrice tecnica per guidare le ginnaste della nazionale. Erano state le denunce di due ex "Farfalle", Nina Corradini e Anna Basta, a far partire l'inchiesta per presunti maltrattamenti psicologici sulle atlete della squadra di ritmica della scuola internazionale di Desio (Monza), da parte dell'allenatrice Maccarani e di Tishina. 

La richiesta di archiviazione

Oggi la pm di Monza Manuela Massenz, titolare del fascicolo di indagine avviato nel 2022, ha depositato la richiesta di archiviazione per entrambe le allenatrici. Dopo la medaglia di bronzo della squadra di ritmica alle Olimpiadi di Parigi 2024, Maccarani, in diretta TV, aveva detto: "Mai e poi mai avrei accompagnato una squadra olimpica se ci fosse stato un briciolo di verità rispetto a quanto accusato". Il procedimento avviato per la dt a sua assistente dal Tribunale di Federginnastica, si era concluso con una ammonizione. La richiesta della Procura passerà ora al vaglio del Gip di Monza che deciderà se accoglierla o rigettarla.  

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